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Positivo rifiuta il ricovero e va a una festa. Torna l'incubo coronavirus, Zaia infuriato

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L’incubo coronavirus torna a fare capolino in Veneto, e il presidente Luca Zaia annuncia il ritorno di provvedimenti restrittivi. «Purtroppo - spiega il governatore leghista - siamo passati dal rischio basso al rischio elevato in Veneto, con l’indice RT che dallo 0,43% è salito all’1,6 per cento. Sta accadendo quello che temevamo». Zaia appare molto contrariato, e accusa: «Se continuiamo a non usare la mascherina e a creare assembramenti andrà sempre peggio: prendiamo atto che abbiamo una categoria di irresponsabili. Così è inevitabile che il virus tornerà ad ottobre, lo abbiamo già qui oggi… Chi pensa che sia tutto finito si sbaglia, e poi abbiamo chi è positivo e va in giro tranquillamente e peggio rifiuta il ricovero proposto dai sanitari».

Il riferimento è a un paziente, un imprenditore tornato dalla Serbia che ora è ricoverato in terapia intensiva, ma che inizialmente aveva rifiutato il ricovero, causando la messa in isolamento fiduciario di 52 persone a Vicenza e altre 37 nel veronese. «Una persona che dopo aver accusato i sintomi ed effettuato il tampone, risultato positivo, ha rifiutato il ricovero ed è andato a una festa, poi c’è una signora reticente che non vuol dire quali contatti abbia avuto… la legge prevede mille euro di multa ma non è possibile che una vita valga così poco, ci vorrebbe il Tso: ho dato disposizione di valutare se ci sono gli estremi per la denuncia penale». Inevitabile, a questo punto, qualche passo indietro dal punto di vista della libertà di movimento: «Lunedì presenteremo una nuova ordinanza per inasprire le regole».

 

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