lo scontro

L'Odg voleva "rieducarlo". Ma Feltri sbatte la porta e fa tremare tutti

L'Ordine dei giornalisti voleva "rieducare" Vittorio Feltri. Ma lui non ci sta e, dopo essersi dimesso dall'organo di categoria dei giornalisti, si dice pronto a querelare tutti coloro che in questi anni l'hanno messo sotto accusa, e sotto provvedimenti disciplinari, per la sua attività di direttore e di opinionista.

E' una vera e propria guerra quella che si preannuncia tra il fondatore di Libero e l'Ordine dei giornalisti. "Piuttosto che arrivare alle sue dimissioni avremmo preferito accompagnarlo su una strada di maggior attenzione alle norme della professione" ha detto all'AdnKrons il presidente dell’Odg Carlo Verna. Ma Feltri non accetta nessun tipo di "mediazione" e parte all'attacco: "Verna dice che valuteranno la mia richiesta di dimissioni dall’Odg? Ma ci mancherebbe altro, mica è una prigione? Io me e vado dove cavolo mi pare, anche a casa! Il direttore editoriale posso continuare a farlo lo stesso perché lo può fare chiunque anche un geometra. Mi sono stancato, mi massacrano, mi stufano, mi fanno perdere tempo e devo pagare gli avvocati. Ma andassero a quel paese... non ce la faccio più, basta, fine, non cambierò idea, non torno indietro" si sfoga il direttore editoriale di Libero con l’Adnkronos.

"Mi rifiuto di essere processato per certe mie espressioni che non vanno a genio alla Corporazione che non mi pare sia abilitata a fare processi di questo tipo - sottolinea Feltri - Vengo processato anche per dei titoli ma si dà il caso che io sia il direttore editoriale e che ci sia un direttore responsabile quindi questi qui non sanno neanche che il direttore editoriale non risponde dei contenuti del giornale".

"Mi processi per un reato che non posso commettere? - incalza Feltri - Io posso proporre un titolo ma non lo posso imporre! Sono nauseato e adesso ho anche intenzione di querelare tutti quelli che mi hanno ingiustamente tentato di perseguirmi perché non possono attribuire al direttore editoriale compiti che non sono suoi, basterebbe leggere il mio contratto".

Infine Feltri ringrazia Sallusti: «Ho letto il suo editoriale che mi è sembrato impeccabile anzi lo ringrazio per la sua presa di posizione in mia difesa».

"Immagino che sia una scelta dolorosa per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo e limitarne la libertà di pensiero a colpi di processi disciplinari per presunti reati di opinione e continue minacce di sospensione e radiazione" aveva scritto Sallusti nel suo editoriale. "Non è un bel giorno per la categoria - osserva il direttore del Giornale - che formalmente perde uno dei giornalisti che - piaccia o no - hanno scritto la storia di questo mestiere, successo dopo successo, da trent’anni a questa parte sia come penna sia come direttore. Feltri non è una voce ingabbiabile dentro regole ipocrite e convenzionali? Certo, è per questo che piace. Ogni tanto va sopra le righe? Sì, ma non più di altri ai quali, essendo di sinistra, mai nulla viene contestato. Ha un brutto carattere? Di più, ne sono testimone, ma ben vengano uomini di carattere".

Controcorrente il presidente dell'Odg campano Ottavio Lucarelli. « Feltri si dimette da giornalista? Una vittoria del presidente nazionale Carlo Verna, una vittoria dell’Ordine della Campania che ha presentato il primo esposto, una vittoria per l’informazione pulita, per Napoli e la Campania».