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Lieve calo nei contagi ma due terzi sono in Lombardia

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Un lieve calo per il trend dei contagi, tra i quali più di due terzi provengono dalla Lombardia. E un leggero aumento dei morti (+17 rispetto a ieri con un totale che arriva a 33.229) seppur in un contesto generale senza criticità. Dalla Protezione civile arrivano i consueti dati odierni sul Coronavirus, che parlano di 87 decessi e 232.248 malati complessivi, 516 più di ieri, quando se ne erano registrati 593. Ma è dal monitoraggio Iss-Ministero della Salute per la settimana tra il 18 e il 24 maggio che giungono le indicazioni più interessanti.
La prima è che al momento in Italia non «vengono riportate situazioni critiche relative all’epidemia di Covid-19». Un segnale «incoraggiante» e quasi comune a livello territoriale, visto che secondo l’Istituto superiore di Sanità «nella pressoché totalità delle Regioni e Provincie Autonome il trend settimanale dei nuovi casi diagnosticati per data di diagnosi/prelievo è in diminuzione e gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1». Certo, si fa notare, servirà cautela per i movimenti tra le Regioni e il virus è ancora presente, ma il messaggio è chiaro: il peggio sembra passato.

Come aveva spiegato non a caso il primario infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli: «Stiamo vedendo è la coda di un’epidemia che ha visto la parte centrale e peggiore dell’epidemia stessa essersi già espressa». Molto importante è stato il ruolo del lockdown iniziato l’11 marzo: secondo gli scienziati «le misure hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Covid-19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus».

Il problema è capire come si sta propagando ora, alle porte della fase3, il virus in Italia. Il totale degli attualmente positivi è di 46.175, in calo di 1.811 unità, mentre è alto nelle ultime 24 ore anche il numero dei tamponi effettuati, che sono stati 72.135. Ma a preoccupare è sempre la Lombardia: la regione più colpita dalla pandemia fa registrare 354 nuovi casi (sui 516 totali) e 36 morti (sul totale odierno di 87). Per le infezioni in Regione i dati sono schiaccianti: i numeri sono pari al 68,6% del totale, con il bilancio complessivo dei morti che ha superato quota 16mila. Ci sono cinque regioni a zero contagi: Abruzzo, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata, oltre alla provincia di Bolzano, mentre in altre otto anche oggi non si registra nessun decesso: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Basilicata, Sicilia, Sardegna.

La curva epidemiologica attuale sembra stabilizzata insomma, ma la domanda che rimbalza sui social è sempre la stessa: dopo l’estate ci sarà una nuova offensiva del virus? «La famosa ipotesi di una seconda ondata» di contagi in autunno c’è«, ammette il presidente Iss Silvio Brusaferro, perché «da un punto di vista scientifico questo è un dato obiettivo perché sappiamo che in autunno aumenta la possibilità di trasmissione.». 

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