dopo il tracollo col liverpool

Champions amara, tutti contro Di Francesco

Erika Menghi

Tutti contro Di Francesco. Se l’aspettava un day after così il tecnico giallorosso che alla vigilia di Liverpool-Roma si era fatto una risata annunciando l’utilizzo del giubbotto antiproiettile in panchina per schivare le critiche, ma dopo il 5-2 si è difeso a parole e stavolta senza sorridere, anzi: «È normale che si discuterà solo del sistema di gioco, siete tutti esperti e tutti allenatori, ma se non hai gli atteggiamenti giusti e gli altri ti si mangiano, puoi giocare come ti pare ma ti faranno comunque 4, 5 o 6 gol». Non ci sta a passare da «pippa» dopo esser stato fenomeno per la scelta azzeccata del 3-4-3 anti-Barça, anche se è il primo a prendersi le responsabilità del caso: «Sono il primo colpevole e lo dico con serenità. Adesso non facciamo processi però, crediamoci fino alla fine». Ma il processo, puntuale, è arrivato e nel vortice delle critiche ci è finito proprio Di Francesco, attaccato duramente da Rio Ferdinand, l’ex difensore del Manchester United: «Credo sia ridicolo il modo in cui la Roma si è presentata ad Anfield, sembravano tattiche scolastiche! Forse il loro allenatore non ha avuto tempo di vedere le partite del Liverpool di questa stagione, come portano il pressing e verticalizzano. Non c’è mai stata pressione sulla palla da parte dei giocatori della Roma, i difensori sono lenti e hanno sofferto sempre. In pratica – ha aggiunto a BT Sports – Di Francesco si è consegnato ai Reds, si è messo completamente nelle loro mani. Ha grandissime responsabilità per quanto successo, poche volte capita di addossare tutte le colpe a un allenatore per una prestazione insufficiente di una squadra, ma lui ha letteralmente abbandonato i suoi giocatori per come li ha schierati». Un affronto piuttosto pesante che, con termini diversi, trova riscontro nel web romanista: «Era la semifinale di Champions, mica la partitella del giovedì, non capisco come si possano testare tre moduli diversi a Liverpool», «Eusebio è stato l’artefice del miracolo Barcellona e ieri il protagonista del tracollo! Il 3vs3 contro un tridente che va al doppio della velocità dei tuoi è suicidio puro. Mi dispiace, hai floppato!» e «ma un bel catenaccio all’italiana no? Tecnico pollo» sono alcuni dei commenti che si trovano in rete. C’è anche chi lo difende, professando coerenza: «Non può essere guru dopo Roma-Barcellona e sprovveduto dopo Liverpool-Roma», ma l’altalena di risultati fa il paio con gli umori della piazza che Di Francesco conosce benissimo. Tanto da aver previsto tutto, a parte quella frase su Salah che gli si è ritorta contro: «Lo conosciamo bene, sappiamo come gioca, incontrarlo per noi è un vantaggio». La doppietta dell’egiziano, imprendibile per tutta la gara, ha detto il contrario. La speranza è che la batosta serva di lezione per il ritorno all’Olimpico tra una settimana, prima però c’è il Chievo in campionato e qualche acciacco da valutare: Perotti, che subentrando ha dato una svolta al match e ha segnato con estrema freddezza il rigore della speranza, ha rimediato una distorsione alla caviglia sinistra, mentre Strootman ha subito una forte contusione all’emicostato destro. Entrambi saranno controllati e probabilmente tenuti a riposo sabato, per provare ad esserci mercoledì nella notte da dentro o fuori. Di Francesco dovrebbe tornare al 4-3-3, inserendo forze fresche come Peres, Pellegrini ed El Shaarawy. C’è un’altra Champions per cui combattere, la prossima.