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Ecco il segreto del poke, colorato e nutriente

Paolo Zappitelli

Alzi la mano chi non conosce il poke, il piatto hawaiano a base di pesce crudo marinato che ormai ha conquistato il mondo della ristorazione. E mai come in questo momento, dopo gli stravizi delle feste, può essere utile per rimetterci in forma. Va detto subito però che delle sue origini ha conservato ben poco. Il piatto nasce - come è accaduto in Italia con le zuppe di pesce - come cibo povero dei pescatori delle Hawai. Alla fine della giornata il pesce avanzato veniva tagliato a pezzetti (poke significa proprio «tagliato a pezzi») e marinato con quello che avevano a disposizione, sale marino e soia. Non c’era verdura né frutta. Arrivato sulle coste della California, come cibo preferito dai surfisti, si è arricchito di tutto quello che lo ha fatto diventare un alimento poi amato a livello mondiale. La nostra ciotola di pesce è stata così arricchita di frutta tropicale, verdura e riso. Gran parte del suo successo è dovuto a diversi fattori: in particolare, al crescente utilizzo delle piattaforme di food delivery, ad esempio, che hanno reso la cucina «sana» comoda e accessibile per chiunque; anche la semplicità di consumo e di trasporto hanno giocato un ruolo fondamentale. Inoltre, come sostengono alcuni nutrizionisti, il poke è un piatto sano perché a differenza di altre preparazioni a base di pesce crudo, come il sushi, non prevedono l’utilizzo dello zucchero per la marinatura. In Europa, i poke più diffusi sono senza ombra di dubbio quelli a base di tonno o di salmone, e generalmente le ciotole includono anche alghe wakame, avocado, germogli di soia, pomodori, ananas, mango e semi di sesamo o di altri tipi, a seconda dei gusti. La grande diffusione di ristoranti e locali – le «pokerie» o «poke shop» – che offrono il servizio di consegna a domicilio regala ai consumatori ulteriori possibilità: non solo abbinamenti già pronti, ma anche la possibilità di comporre da soli il proprio piatto, seguendo gusti e proporzioni desiderati. Infine, oltre a questo, occorre citare il fattore estetico che ha sicuramente inciso in maniera importante alla sua rapida diffusione: i poke, con le loro ciotole dai colori vivaci e accattivanti, ben si prestano a essere fotografati e condivisi attraverso i social network e i blog. 
Tra gli ingredienti più utilizzati per comporre le ciotole di poke c’è senz’altro l’avocado, un frutto che ha avuto una vera e propria esplosione di consumi nell’ultimo decennio. Non bisogna però esagerare nella quantità. Si tratta infatti di un frutto altamente energetico - uno di grosse dimensioni sbucciato e denocciolato può fornire anche 500-600 calorie – poiché ricchissimo di grassi. La parte positiva è che l'avocado è anche ricco di fibre e non contiene colesterolo. Inoltre contiene molto potassio, magnesio, manganese e fosforo, e grandi quantità di vitamina B5, B6, K e vitamina C.