Cantina Antonella Corda

Così il Vermentino diventa passione di famiglia

Paolo Zappitelli

Ci sono parole, frasi, che da sole raccontano un'emozione, il senso di un'esperienza.  Come nel caso di Antonella Corda, vignaiola e imprenditrice della sua cantina a Serdiana, vicino a Cagliari, piccola azienda che si è concentrata principalmente sulla vinificazione di Vermentino e poi, in parte minore, di Cannonau e Nuragus. "Di madre in figlia" è la frase che racchiude la sua filosofia, quella di una figlia d'arte, visto che viene da una famiglia di produttori e commercianti di vino (il nonno era il produttore Antonio Argiolas) , che con le vigne ha a che fare da decenni. Nel 2010, insieme al marito Christian Puecher, ha preso il timone della cantina e ha iniziato la sua avventura. Che ha dato risultati assai lusinghieri. I primi 7 ettari di Vermentino sono stati piantati da Antonella nel 2010 - insieme a 4 di Cannonau e 1 di Nuragus - e nel 2016 è stata imbottigliata la prima annata. Nel Vermentino Doc che ci è stato fatto degustare si sente la spinta di freschezza che viene dal suolo, costituito da terreni molto profondi e ricchi di calcare. La 2016, ancora grandemente "in forma", risente un pochino della prima esperienza di vinificazione, con un sorso leggermente più piatto rispetto a quello di altre annate ma sicuramente ancora con una buona freschezza e buon corpo. Molto profumata la 2017 - caratterizzata da un'annata poco piovosa e molto calda - con un "attacco" in bocca morbido, equilibrato poi dalla freschezza. Per vendemmiare la 2018 in azienda hanno dovuto fare una selezione delle uve per risolvere le criticità dovute a un anno difficile. Si tratta comunque di bottiglie destinate a durare nel tempo. L'ultimo nato, il 2019 si presenta con una mineralità assai marcata, con note quasi di calcare e con un sorso molto persistente. Ma Antonella Corda ha voluto anche rispolverare una vecchia tecnica di vinificazione, quella in anfora, e così è nata una selezione, "Ziru", che è proprio il nome che in Sardegna veniva dato alle anfore dove si conservavano olio e vino. Qui le uve vengono messe a macerare a lungo con le loro bucce e il vino non  viene poi filtrato. Il risultato (abbiamo assaggiato la 2018)  è intrigante, con sorsi persistenti che trovano il giusto bilanciamento tra le note fruttate e quelle sapide e fresche. Sicuramente destinato a fare la sua figura anche tra diversi anni. Il prezzo di quest'ultimo, che è un Igt, è tra i 30 e i 32 euro, quello delle bottiglie di Vermentino tra i 15 e i 16.