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Unicef, disponibili 18 mln dosi vaccino contro la malaria per i prossimi 3 anni

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Roma, 16 ago. (Adnkronos Salute)() - L'Unicef ha assegnato a Gsk contratto per la prima fornitura di un vaccino contro la malaria per un valore di 170 milioni di dollari. Questa importante assegnazione renderà disponibili 18 milioni di dosi di RTS,S/AS01 (RTS,S) nei prossimi tre anni, salvando potenzialmente migliaia di vite ogni anno. Nel 2020, circa mezzo milione di bambini, soltanto in Africa, è morto a causa della malaria, ovvero 1 bambino morto al minuto.

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oltre 30 paesi presentano aree con una trasmissione moderata o elevata della malaria, dove il vaccino potrebbe fornire una protezione aggiuntiva contro la malaria a più di 25 milioni di bambini ogni anno, una volta che la fornitura sarà aumentata. Il vaccino per la malaria RTS,S è il risultato di 35 anni di ricerca e sviluppo ed è il primo vaccino mai realizzato contro una malattia parassitaria. Il vaccino agisce contro il Plasmodium falciparum, il parassita della malaria più letale a livello globale e più prevalente in Africa.

Secondo Etleva Kadilli, Direttore della Supply division dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia, ciò "dà un chiaro messaggio agli sviluppatori di vaccini contro la malaria affinché continuino il loro lavoro, perché i vaccini contro la malaria sono necessari e richiesti. Speriamo che questo sia solo l'inizio. È necessaria una continua innovazione per sviluppare vaccini nuovi e di nuova generazione per aumentare l'offerta disponibile e consentire un mercato dei vaccini più sano. Questo è un enorme passo avanti nei nostri sforzi collettivi per salvare le vite dei bambini e ridurre il peso della malaria come parte di programmi più ampi di prevenzione e controllo della malaria".

Nel 2019 - ricorda l'Unicef - l'uso pilota di routine del vaccino è stato avviato in tre Paesi - Ghana, Kenya e Malawi - nell'ambito del Programma di implementazione del vaccino contro la malaria coordinato dall'Oms. L'esperienza e le prove generate dai progetti pilota hanno informato l'Oms che, nell'ottobre 2021, ha raccomandato l'uso diffuso del primo vaccino contro la malaria nei Paesi con una trasmissione moderata o elevata di P. falciparum. Poco dopo, nel dicembre 2021, la decisione di 'Gavi', l'Alleanza per i Vaccini, di fornire finanziamenti per i programmi di vaccino contro la malaria nei Paesi idonei ha aperto la strada a una diffusione più ampia del vaccino.

“Abbiamo recentemente aperto la prima finestra di richiesta per il sostegno di Gavi al lancio del vaccino contro la malaria", ha dichiarato Seth Berkley, Ceo di Gavi. "Grazie al lavoro di approvvigionamento dell'Unicef, ora abbiamo maggiori certezze sulle forniture e possiamo fare un passo avanti verso la distribuzione di questo vaccino salvavita alle persone che ne hanno più bisogno. Con l'aumento della produzione nel tempo, speriamo che l'incremento dei volumi porti anche a prezzi più sostenibili e più bassi".

Questo risultato - prosegue la nota - è il culmine di 18 mesi di intensa preparazione e consultazione con l'industria e i partner. In qualità di maggiore acquirente di vaccini al mondo, l'Unicef ha accelerato le azioni per concludere le trattative di approvvigionamento, per garantire che non ci siano ritardi nell'assicurare le forniture disponibili del vaccino contro la malaria per aiutare a proteggere i bambini vulnerabili. Si prevede che la domanda di vaccino contro la malaria sarà elevata nei Paesi colpiti. Come per ogni nuovo vaccino, l'offerta sarà inizialmente limitata e aumenterà nel tempo, man mano che la capacità produttiva raggiungerà il livello richiesto. Con l'aumento dei volumi, i costi per dose dovrebbero diminuire. Sono già in corso piani per incrementare la produzione, anche attraverso il trasferimento di tecnologia, in modo che ogni bambino a rischio abbia un giorno l'opportunità di essere immunizzato contro questa malattia mortale. L'Unicef - conclude la nota - sostiene la diversificazione regionale della produzione di vaccini e incoraggia Gsk e altri produttori di medicinali a considerare la possibilità di collaborare con aziende africane nell'ambito di questo sforzo.

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