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Scuola: al via campagna social contro bullismo fra vaccinati e non, 'siamo tutti amici' (2)

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(Adnkronos) - “In questo momento storico crediamo sia necessario più che mai esercitarsi nella difficile arte della comprensione altrui e spostare il focus sulla necessità di rispetto da parte di tutti, verso tutti”, interviene decisa Nan Coosemans, Family Coach che da oltre vent'anni lavora nel mondo dello sviluppo personale a contatto con bambini e adolescenti, aiutandoli nel percorso di crescita personale, e fondatrice di Younite, azienda di formazione per le famiglie e adolescenti, oltre che di Yada, una scuola di formazione per chi desidera diventare Youth Trainer o Family Coach.

Coosemans, che è anche autrice del libro ‘Quello che i ragazzi non dicono' (Sperling & Kupfer), assieme al suo team di coach ed esperti di comportamento adolescenziale, ha dato vita a un'iniziativa che si pone come obiettivo quello di diffondere un messaggio di rispetto e accettazione delle diverse opinioni di ognuno rispetto a una tematica così delicata come quella dei vaccini. “Vaccinato o non vaccinato, siamo comunque amici”. È questo il nome della campagna social a cui i ragazzi e i loro genitori sono invitati ad aderire, semplicemente scaricando o stampando immagini e sticker - da diffondere tramite i propri account TikTok e Instagram, o da appendere sui muri in classe - che, assieme al logo dell'amicizia, quello delle due mani che si stringono, riportano lo slogan ideato dalla Coach.

“Si tratta di un messaggio semplice e all'apparenza banale, ma dal forte impatto visivo. Ci piacerebbe che il concetto si diffondesse il più possibile fra i ragazzi, gli insegnanti e i genitori, soprattutto in un momento così complicato come quello del rientro a scuola completamente in presenza, durante il quale si potrà riprendere il contatto con i compagni e tornare a condividere gioie, preoccupazioni, progetti per il futuro ecc. Questo è il momento di aprirsi nuovamente al mondo, seppur con la dovuta cautela, non di chiudersi o di discriminare. Tutti paghiamo le conseguenze di questa pandemia, ma i ragazzi ora hanno più che mai necessità di messaggi positivi e di esempi coerenti”, aggiunge la Family Coach.

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