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Pmi: Indice burocrazia, Italia tra più costosi in Europa, servono almeno 312 ore l'anno

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Milano, 29 set. (Labitalia) - Viene presentato oggi il Bureaucracy Index 2020 (Indice della burocrazia). Lo studio, realizzato per l'Italia da Competere.eu insieme a yourGroup e coordinato dall'istituto slovacco Iness, misura il tempo necessario ad una pmi per adempiere a tutte le richieste burocratiche. I paesi coinvolti nella ricerca sono Spagna, Slovacchia, Polonia, Lituania, Repubblica Ceca e Macedonia del Nord.

L'Italia risulta il secondo peggiore Paese per quanto riguarda gli ostacoli burocratici, secondo solamente alla Spagna. Le ore che un'impresa è costretta a dedicare alla compilazione di documenti, alla richiesta di certificazioni e bolli sono in totale 312 ogni anno. Tempo sottratto allo svolgimento delle attività centrali per la vita di un'impresa. Inoltre devono essere aggiunti i costi economici relativi all'impiego di consulenti e al pagamento delle varie tasse connesse alla documentazione amministrativa. In Spagna il tempo necessario è di 369 ore. Molto meglio negli altri paesi sotto esame: in Lituania le ore sono 271, in Repubblica Ceca 223, in Slovacchia 217, mentre in Macedonia del Nord “solo” 154.

L'indice si compone di svariate voci che riguardano le dichiarazioni relative ai salari dei dipendenti e alla previdenza sociale, le assunzioni e i licenziamenti e ovviamente gli adempimenti fiscali. Solo per quest'ultimo settore le pmi sono costrette a impiegare ben 173 ore annuali. Mentre le voci dedicate all'impiego e la previdenza sociale costano all'impresa 123,5 ore su 312 totali.

In generale, si riscontra per l'Italia un ricorso ai consulenti esterni e alle certificazioni da parte di enti terzi di gran lunga superiore agli altri paesi coinvolti nell'indice, eccetto la Spagna. Inoltre la scarsa digitalizzazione dei servizi e i repentini cambiamenti di regole non favoriscono il risparmio di tempo prezioso. Soprattutto per le pmi che possono utilizzare minori risorse e per le quali la burocrazia rappresenta un ostacolo alla crescita e all'innovazione.

"L'Indice della burocrazia - dichiara Pietro Paganini, presidente di Competere.eu - è uno strumento di grande utilità per la politica Non è una novità che l'Italia sia un paese difficile per chi vuole fare libera impresa. E questo è causato per buona parte dalla mole di burocrazia che obbliga le imprese a dedicare sempre più tempo ai documenti invece di innovare processi e prodotti. I dati confermano che dobbiamo semplificare invece di appesantire".

"L'indice - spiega il direttore di Competere.eu, Giacomo Bandini - certifica una realtà che le imprese sono costrette a vivere tutti i giorni Con un maggiore ricorso alla digitalizzazione dei processi amministrativi e a sistemi di autocertificazione e controllo si potrebbero tagliare molti dei costi necessari a superare gli ostacoli burocratici".

“Analizzare l'impatto della burocrazia sulle pmi - sostiene Clara Corti, senior advisor di yourGroup - è un lavoro articolato e complesso Le ore dedicate 'alla burocrazia' costituiscono un fardello gestionale ed un costo di rilievo per i piccoli imprenditori italiani: 312 ore corrispondono di fatto ad un impegno di 2 ore giornaliere per 8 mesi all'anno di una risorsa, distolti dalla gestione e dall'operatività".

"Mentre l'Indice - continua Clara Corti - era in fase di chiusura, in Italia è stato approvato il cosiddetto Decreto Semplificazioni, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale. Auspichiamo che il decreto sia solo l'inizio di riforme sostanziali, attese da anni, che permettano alle aziende italiane di affrontare in modo più leggero l'arena competitiva internazionale”.

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