Mafia: Ingroia, 'Di Matteo dice la verità, Napolitano chiese mediazione con Palamara'

Palermo, 19 giu. (Adnkronos) - (Ripetizione da altra categoria)

(di Elvira Terranova) - "Anche in questo caso Nino Di Matteo dimostra di avere buona memoria al contrario del ministro Bonafede, ricordando un episodio da me, peraltro, raccontato. Fu per me stupefacente che in pieno scontro col Quirinale per il famoso conflitto di attribuzioni, il Capo dello Stato, presidente Napolitano, mi mandasse un’ambasciata attraverso il Direttore di Repubblica Ezio Mauro, con la quale mi chiedeva se si poteva trovare un “accordo” per evitare il conflitto davanti alla Corte Costituzionale". E' quanto dice all'Adnkronos l'ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia commentando quanto detto ieri dal consigliere del Csm Antonino Di Matteo durante l'audizione davanti alla Commissione nazionale antimafia parlando del processo sulla trattativa Stato-mafia, quando i pm palermitani, tra cui appunto Di Matteo mentre Ingroia aveva coordinato l'inchiesta, andarono a interrogare l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

  

Ha detto Di Matteo all'Antimafia, presieduta da Nicola Morra: "Se non ricordo male, a un certo punto nel momento più aspro della polemica dovuta al conflitto di attribuzione Antonio Ingroia, che all'epoca era ancora alla Procura di Palermo e conduceva le indagini con noi, disse, a me e all'allora procuratore Messineo, una cosa buttata lì, anche perché noi l'abbiamo subito stoppato, io all'inizio pensavo che scherzasse, disse che a Roma aveva incontrato un noto giornalista, il direttore di un noto quotidiano, che gli aveva detto che dal Quirinale volevano sapere se c'era la possibilità di un qualche contatto con la Procura di Palermo, per risolvere questa situazione, e in quel caso il punto di collegamento poteva essere sperimentato dal dottor Palamara"