attacco frontale

Basta predicozzi alla gente. Lamorgese acciuffi i violenti

Franco Bechis

Leggo ovunque dichiarazioni che mi sembrano lunari del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Si dice preoccupata delle proteste di questi giorni e invita gli italiani ad avere “massima fermezza con i violenti”.  Quella fermezza è un dovere del ministro dell’Interno, non dell’opinione pubblica ovviamente. Ma la signora deve essersi “giuseppizzata” perdendo il senso del ruolo e della misura. Tanto è che Lamorgese prosegue : “Rivolgo un appello a tutti i cittadini che in questi giorni stanno manifestando affinché prendano pubblicamente le distanze da chi devasta le città e attacca con violenza le forze di polizia”. I cittadini? Ogni ristoratore, barista, titolare di palestra? Ma ha perso i lumi della ragione il ministro dell’Interno? Quelli hanno il diritto di protestare e non devono proprio prendere le distanze da nessuno. Non si capovolgono le responsabilità in questo modo. Tocca al ministro dell’Interno fare in modo che i violenti non si infiltrino difendendo il diritto alla protesta dei cittadini per bene martoriati dal governo di cui fa parte la Lamorgese. Li faccia acciuffare e li isoli dagli altri. Li faccia prendere e fermare prima che spacchino vetrine e saccheggino negozi. È compito suo mettere distanza fra i violenti e gli altri. E non mi sembra affatto che si proceda in questo modo.

 

  

 

Ho vissuto in diretta le immagini di Torino con forze dell’ordine schierate in massa ingiustamente davanti alla protesta pacifica e a pochi metri di distanza teppisti - poi si è scoperto che si trattava di quegli immigrati coccolatissimi dalla Lamorgese - lasciati liberi di spaccare vetrine e saccheggiare i negozi di alta moda (Gucci e altri) sotto gli eleganti portici della via centrale di Torino. Siccome conosco la professionalità delle forze dell’ordine, sono certo che il deficit non sia stato nella loro operatività, ma negli ordini ricevuti. Così abbiamo avuto cittadini pacifici sotto assedio delle forze dell’ordine e violenti liberi di spaccare vetrine. Quasi fosse una strategia pre-ordinata per soffocare il dissenso popolare dai dpcm del governo sporcandolo con le violenze lasciate correre. Prenda lei la distanza, signor ministro dell’Interno, da questi ordini maldestri. E chieda scusa ai cittadini per non avere saputo tenere l’ordine pubblico, invece di fare loro ramanzine.