Non ci sono misteri

Auto blu, macchè manina! Sapeva già tutto Beppe Grillo

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Franco Bechis

Si è scandalizzato Luigi Di Maio per la gara Consip che dovrebbe rinnovare tutte le auto di servizio della pubblica amministrazione, auto blu dei politici compresi. Ed è tornato ad evocare la classica manina di un tempo che avrebbe scritto quel bando di gara a sua insaputa, chiedendo subito a Giuseppe Conte di intervenire. A parte che sulla Consip non ha poteri il premier, ma il ministro dell'Economia Giovanni Tria a cui andrebbe rivolta quella domanda. Ma non c'è un nuovo scandalo: le auto blu sono le stesse di oggi, quelle che usano ministri, sottosegretari e dirigenti dei ministeri e che riempono il piazzale interno di palazzo Chigi e piazza Colonna ogni volta che c'è un consiglio dei ministri. Troppe? Forse sì, ma sono proprio quelle che usa questa maggioranza di governo: i fedelissimi di Di Maio come quelli di Matteo Salvini. Qualche mese fa in realtà ci fu qualcuno che notò un certo eccesso di quelle auto blu, stigmatizzandolo sia pure con una battuta ficcante. Quel qualcuno fu proprio Beppe Grillo, in un certo senso profetico. Era a fine dello scorso mese di ottobre quando il garante M5s salì sul palco della convention Italia a 5 stelle al Circo Massimo di Roma proprio stringendo fra le sue la famosa "manina" - il moncherino di un manichino e disse: "E' un momento magico di questi ragazzi che ormai non sono più ragazzi... Sono arriuvato lì, c'erano le auto blu. Ho detto 'Chi sono questi?'... Mi hanno detto 'Sono i noistri, stai zitto... sono i nostri...'"...