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Anna Frank giallorossa, identificati 15 tifosi della Lazio

Gli adesivi di Anna Frank

Silvia Sfregola
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È polemica a Roma per alcuni adesivi lasciati dai tifosi della Lazio nella curva Sud dello Stadio Olimpico dopo la partita contro il Cagliari. L'immagine di Anna Frank con la maglia della Roma e scritte antisemite di ogni tipo come "romanista ebreo" che hanno spinto la Figc ad aprire una indagine. Immediata la protesta della comunità ebraica romana. Sono 15 le persone già identificate dagli inquirenti della Digos di Roma per la vicenda degli adesivi di Anna Frank in maglia giallorossa attaccati da tifosi laziali nella curva sud dello Stadio Olimpico. Molti di loro hanno precedenti specifici, tra di essi ci sono molti 'irriducibili', e due minorenni, uno dei quali appena 13enne. Il numero potrebbe crescere ancora perché prosegue l'analisi dei video delle telecamere di sorveglianza della struttura con l'obiettivo di identificare in tempi rapidi tutti i responsabili. La procura di Roma indaga per istigazione all'odio razziale, mentre il Viminale chiede di fare chiarezza al più presto su quanto accaduto durante la partita Lazio-Cagliari di domenica scorsa, nella quale la tifoseria biancoceleste è stata ospitata dalla curva sud, tradizionalmente occupata dal tifo romanista. "Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi", ha scritto su Twitter di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, che ha postato una foto con la serie di adesivi, attribuibili agli ultrà della Lazio. Ieri, infatti, i tifosi della Curva Nord si erano trasferiti in quella Sud, abitualmente occupata dai romanisti, vista la chiusura del loro settore. Sulla vicenda indaga anche la polizia. "Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione Ruth Dureghello", ha twittato il sindaco Virginia Raggi. Dure le reazioni politiche. Il ministro per lo Sport Luca Lotti "condanna con forza il grave episodio" di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. "Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma", ha affermato il ministro. "Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati", conclude il ministro Lotti. Dura condanna è espressa anche dalla presidente della Camera Laura Boldrini che esprime "preoccupazione" e chiede di "rispondere con durezza" in quanto "sottovalutare è darla vinta a razzisti". Intanto il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, è intervenuto a Radio Incontro Olympia ha provato a fare chiarezza su quanto avvenuto. "La posizione della Lazio è limpida. Condanniamo il razzismo, domenica la tifoseria si è comportata in maniera esemplare. Mi sembra evidente che ci sia la voglia di alcune persone di danneggiare la società. Ci sono indagini in corso della polizia per accertare ciò che è successo", ha spiegato. Sui social network e sulle radio romane intanto, è partito un tam tam di commenti e prese di posizione con alcuni tifosi laziali che parlano in realtà di un tentativo di denigrare la parte sana della loro tifoseria. La squadra dei biancoazzurri ha annunciato che domani una delegazione sarà in visita alla sinagoga di Roma e il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha giudicato "un fatto inqualificabile" gli insulti antisemiti.

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