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Lazio a Firenze pensando alla finale

Gianluca Cherubini
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A Firenze con le seconde linee, guai però a dirlo a Simone Inzaghi. Per il tecnico di Piacenza scenderà comunque in campo una formazione di assoluto rispetto. Resteranno però in panchina Biglia, De Vrij, Immobile, Lulic e Felipe Anderson. Non convocati addirittura De Vrij e Milinkovic Savic (da qualche giorno hanno iniziato un lavoro personalizzato per arrivare al 100% mercoledì 17 alla finale di Coppa Italia con la Juventus). In porta ci sarà Strakosha, esordio rimandato per il croato Vargic. In difesa spazio a Bastos, Hoedt e Radu. A centrocampo - sulle corsie esterne - si muoveranno Patric e Lukaku. Davanti alla retroguardia invece ci saranno Murgia e Parolo. Sulla trequarti Keita e Luis Alberto agiranno alle spalle di Djordjevic (l'ultima dal primo minuto risale al 28 gennaio scorso). La testa è alla Juventus, la finale è dietro l'angolo e l'Europa League è blindata. Inzaghi però non ha intenzione di fermarsi proprio adesso, sogna di battere tutti i record: "Non mi piace il termine turnover - ha spiegato il tecnico in conferenza stampa - per me non esistono giocatori di prima e seconda fascia, l'ho dimostrato sul campo. Chi più e chi meno sono stati tutti protagonisti di un'ottima stagione. Tutti ci hanno portato in Europa League con tre turni di anticipo e in finale di Coppa Italia". Poi sul paragone con Tommaso Maestrelli, allenatore del primo scudetto biancoceleste (conquistato 43 anni fa): "Essere paragonato a lui mi fa tanto piacere. Mi sono informato della sua storia, so che uomo era e so quanto teneva alla sua famiglia. Vedo spesso il figlio, ci siamo sentiti anche la settimana scorsa. Mi fa piacere un paragone del genere, speriamo un giorno di ottenere i suoi risultati qui alla Lazio".

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