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Leader dell'Astana dopo una vita da gregario, l'assurdo destino di Michele Scarponi

Davide Di Santo
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Il ciclismo piange Michele Scarponi, "l'Aquila di Filottrano" come veniva chiamato, nato ad Osimo (Ancona) il 25 settembre 1979. Vincitore del Giro d'Italia 2011 dopo la squalifica di Contador per doping, punto di riferimento del team Astana, Scarponi è morto dopo essere stato investito da un furgone mentre si allenava vicino Filottrano. Michele Scarponi lascia la moglie Anna e due figli gemelli, i piccoli Giacomo e Tommaso. Il suo team: tragedia enorme "Questa è una tragedia troppo grande per essere scritta. Il nostro atleta Michele Scarponi questa mattina è morto mentre si allenava sulla sua bicicletta vicino alla sua casa a Filottrano. Michele è stato investito ad un incrocio", ha comunicato il team Astana "Nato il 25 settembre del 1979, lascia una moglie e due figli. Michele ha chiuso 4° il Tour of Alps ieri pomeriggio a Trento. Poi è tornato a casa a Filottrano (Ancona) con il suo massaggiatore in auto e la sera era a casa con la sua famiglia. Questa mattina Michele è uscito in bicicletta per un allenamento di mattina presto ed è accaduta la tragedia", prosegue il team in una nota sul proprio sito. "Ci lascia un grande campione e un ragazzo speciale, sempre sorridente in ogni situazione, era una vera pietra miliare e un punto di riferimento per tutti nella squadra dell'Astana. Il Team Astana è vicino alla famiglia Michele in questo momento di incredibile dolore e lutto". Non lo so , non c'è la faccio ! Non ho parole amico mio...— Vincenzo Nibali (@vincenzonibali) 22 aprile 2017 Il dolore dei colleghi "Non lo so, non ce la faccio ! Non ho parole amico mio...", è il commento su Twitter del suo ex compagno e amico Vincenzo Nibali. "Sono nello sconforto totale, è un destino assurdo. Un brutto disegno della vita proprio nel momento in cui era stato scelto come capitano della sua squadra al prossimo Giro d'Italia", commenta invece il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco: "Michele era un grande campione, ha sempre svolto attività di gregariato ora che era diventato leader dell'Astana... è proprio un destino assurdo". Incredulo anche il ct della nazionale Davide Cassani: "Ieri in corsa. Si affianca a me. Michele sorride, come sempre. Contento per la vittoria, parla del Giro. Ed ora son qui a piangerlo. Dio mio". La carriera tra successi e lo stop per doping Professionista dal 2002, scalatore, ha vinto il Giro d'Italia 2011 (tre volte è arrivato quarto) dopo la squalifica di Alberto Contador mentre nel 2009 si era aggiudicato la Tirreno-Adriatico. Ha anche fatto parte della nazionale italiana prendendo parte a due Mondiali prof (Mendrisio 2009 ritirato e Toscana 2013 arrivato 16esimo). Dopo alcuni anni tra i dilettanti, nel 2002 comincia la sua vita da professionista con l'Acqua & Sapone-Cantina Tollo, squadra di Mario Cipollini, debuttando tra i professionisti e ottenendo subito una vittoria di tappa nella Settimana Ciclistica Lombarda. L'anno dopo, con la Domina Vacanze-Elitron, riesce a mettersi in luce soprattutto nelle classiche di primavera con vari piazzamenti (settimo all'Amstel Gold Race, quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi), e così pure nel 2004, quando si aggiudico' la Settimana Ciclistica Lombarda e la storica Corsa della Pace. Nel 2005 il trasferimento in Spagna, alla Liberty Seguros di Manolo Saiz (12esimo alla Vuelta), poi l'anno successivo con tutta la squadra rimane coinvolto nella Operación Puerto che gli procurò 18 mesi di stop per per violazione dell'articolo 2.2 del codice WADA ("uso o tentato uso di metodo vietato"). Il rientro dopo questo stop avviene con la squadra di Gianni Savio, la Serramenti PVC Diquigiovanni, con cui vince la Tirreno-Adriatico edizione 2009. Quarto al Giro del 2010 vinto da Basso, secondo al Lombardia nello stesso anno battuto da Gilbert, quindi nel 2011 il passaggio alla Lampre di Beppe Saronni con cui si piazza secondo al Giro dietro Contador e davanti a Vincenzo Nibali. Il Giro d'Italia vinto nel 2011 In seguito alla squalifica di Contador per positività al clenbuterolo conquistò a tavolino la vittoria finale della corsa rosa e la Coppa del 150mo anniversario dell'Unità d'Italia. Quarto al Giro nel 2012 ed anche nel 2013, quindi il passaggio all'Astana di Vincenzo Nibali. Dopo aver concluso il Giro del Trentino all'ottavo posto, partecipa al Giro d'Italia 2014 con gradi di capitano ma e' costretto al ritiro per una caduta. Successivamente gareggia al Tour de France 2014 e al Giro d'Italia 2016 come gregario di Nibali, contribuendo al successo finale del messinese. Storia degli ultimi giorni: dopo il forfait di Aru per il Giro, l'Astana lo nomina capitano in vista della corsa italiana, mentre l'ultimo successo e' di pochi giorni fa, alla prima tappa del Tour of the Alps. Ieri era tornato da questa corsa e stamattina il fatale incidente. 

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