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Germania: potenza, forza e tenacia

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Il tedesco Michael Ballack salterà i mondiali del Sudafrica per un infortunio

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Gary Lineker, capocannoniere ai Mondiali del 1986 in Messico e profondo conoscitore della materia, un giorno sentenziò: «Il calcio è un gioco semplice, 22 uomini rincorrono il pallone ed alla fine vincono i tedeschi». Nelle parole del centravanti inglese c'è la vera essenza del calcio della Germania. Anche per l'ennesima avventura Mondiale, a Sudafrica 2010. Potenza, voglia, forza, tenacia, sono rudimenti comportamentali che rendono la nazionale tre volte campione del mondo un osso durissimo per tutti. A prescindere dalla qualità tecnica complessiva, dai nomi e dal modo di giocare. I tedeschi si presentano alla fase finale della Coppa del mondo in Sudafrica con il ruolo di outsider, dopo un girone di qualificazione in cui non hanno offerto un calcio di alto profilo, assolutamente in linea con il livello della Bundesliga. La Nazionale, però, fa storia a sè. Anche in questa edizione del Mondiale, non ci saranno grandi campioni, ma «solo» buoni calciatori. Il selezionatore Joachim Loew - all'esordio in un Mondiale - non potrà far leva su nomi di grido, ma su un giusto mix tra vecchia guardia e giovani che s'impongono per la prima volta alla ribalta internazionale. Il ct, tuttavia, dovrà fare a meno di un paio di elementi preziosi: oltre al portiere del Bayer Leverkusen, Renè Adler, che era candidato a partire titolare ed invece dovrà guardare il Mondiale dalla tv a causa di un infortunio (forse Neuer al suo posto), in Sudafrica non ci sarà nemmeno Michael Ballack. L'uomo-faro del gioco tedesco ha subito un infortunio alla caviglia durante la finale di Fa Cup disputata dal Chelsea contro il Portsmouth, quindi addio Mondiali. La difesa potrà invece contare su giocatori di lungo corso,come Lahm, Mertesacker e Friedrich; Tasci, con i suoi 23 anni, rappresenta il nuovo che avanza. È forse il centrocampo, il reparto maggiormente da decifrare ma almeno Trochowski e Schweinsteiger garantiranno sicuramente qualità e quantità. L'attacco, come dimostrato nel girone di qualificazione, può garantire gol a grappoli, con Klose, Podolski, Gomez ed il brasiliano naturalizzato Cacau.

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