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Prandelli ct azzurro dopo il Sudafrica

Cesare Prandelli festeggiato dai giocatori della Fiorentina

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Fumata bianca. Anzi, azzurra. Cesare Prandelli sarà il prossimo ct della Nazionale e raccoglierà l'eredità di Marcello Lippi dopo i Mondiali di Sudafrica 2010. Il 52enne tecnico di Orzinuovi ha incontrato oggi il presidente della federcalcio, Giancarlo Abete, e ha raggiunto l'accordo: contratto di 4 anni, restano da definire i dettagli e lo staff. La presentazione andrà in scena dopo la Coppa del Mondo. L'ormai ex allenatore viola incassa anche la "benedizione" di quello che sarà il suo predecessore. "La federazione ha trovato la persona giusta", ha detto Marcello Lippi. "Avevo detto a Natale ad Abete che avrei fatto due anni e poi basta" ha spiegato l'attuale ct azzurro. IL SETTORE GIOVANILE - Prandelli corona una carriera cominciata nel 1993 da allenatore della Primavera dell'Atalanta. Con i baby della società bergamasca, ha fatto subito centro conquistando il titolo di categoria e il Torneo di Viareggio. Sulla panchina orobica è avvenuto anche il primo "quasi debutto": nel finale della stagione 1993-1994, dopo l'esonero di Francesco Guidolin, Prandelli ha assunto la guida della squadra con la collaborazione di Andrea Valdinoci. Al termine della breve esperienza, compiuta senza patentino e conclusa con la retrocessione in Serie B, il tecnico è tornato nel settore giovanili. Il nuovo esordio in Serie A, stavolta da titolare, è datato 1997-1998: 18 partite alla guida del Lecce prima delle dimissioni.   VERONA E PARMA - All'avventura pugliese ha fatto seguito il sodalizio con il Verona, cominciato in Serie B nel 1998-1999 e, dopo la promozione, terminato con il nono posto nel campionato 1999-2000. Altra tappa veneta e altra promozione nel 2000-2001, con lo sbarco del Venezia in Serie A. Impossibile godersi la massima categoria in laguna, visto l'esonero arrivato dopo appena 5 gare nel 2001-2002. Nelle successive 2 stagioni, Prandelli ha brillantemente gestito a Parma una situazione condizionata dalla situazione societaria a dir poco complicata. IL NO FORZATO ALLA ROMA, POI FIRENZE - Nell'estate 2004, la Roma lo ha scelto per succedere a Fabio Capello. I problemi legati alle condizioni di salute della moglie, però, hanno costretto il tecnico a interrompere sul nascere i rapporti con il club capitolino. Il cammino è ricominciato nel 2005-2006 sulla panchina della Fiorentina. Il capitolo viola è stato quello della consacrazione definitiva: tre qualificazioni in Champions League tra il 2007 e il 2009 prima dell'addio tra le tensioni con la società gigliata. Le trattative per il rinnovo del contratto, che sarebbe scaduto nel 2011, non sono mai decollate. Quando è arrivata la chiamata azzurra, è stato impossibile dire no.    

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