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A Barcellona

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Ronaldo fa flop

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L'enorme coreografia del popolo blaugrana dipinge la scritta «L'Unione fa la forza», segno evidente della difficilissima impresa che attenderà i catalani nella doppia sfida con gli inglesi. Folta anche la rappresentanza dei tifosi d'oltremanica presenti in 5 mila, con almeno 3 mila supporters rimasti senza biglietto fuori dallo stadio. Il grande assente nelle fila spagnole è Ronaldinho, che si va ad aggiungere alle indisponibilità di Edmilson e dello squalificato Puyol. Rijkaard lascia inizialmente Krkic e Henry in panchina, affidandosi alla classe di Messi e alla velocità di Eto'o. In difesa Marquez sostituisce il capitano spagnolo. Dall'altra parte Ferguson, che deve fare a meno del solo Vidic (colpito da un attacco intestinale), se la gioca col tridente delle meraviglie composto da Rooney, Tevez e Cristiano Ronaldo in versione centravanti. L'avvio è clamoroso e dopo appena novanta secondi la sfida si accende: Cristiano Ronaldo colpisce di testa a centro area, Milito tocca di mano e lo svizzero Busacca fischia un calcio di rigore ineccepibile. Dagli undici metri però lo stesso asso portoghese spara fuori bersaglio un tiro sbilenco. Per i padroni di casa è un sospiro di sollievo che scaccia la paura perchè gli spagnoli prendono coraggio e sospinti da un Messi geniale (a proposito, avessimo finalmente trovato il vero erede di Maradona? ndr) iniziano a macinare una grande mole di gioco, non concretizzata grazie all'attentissima difesa dei Red Devils. Paradossalmente i più pericolosi nel primo tempo sono proprio gli inglesi, che sempre con Ronaldo al 29' reclamano invano un secondo rigore che sembrava plateale. Per vedere il primo tiro in porta del Barcellona bisogna aspettare la ripresa quando al 52' Eto'o, ben imbeccato da Messi, tira sull'esterno della rete da ottima posizione. Il Manchester risponde 2' più tardi con Carrick, che spara fuori di un soffio. Gli spazi si allargano, la partita diventa divertente, il Barca attacca, ma l'avversario è pronto a colpire in contropiede. Esce Messi, ancora non in perfette condizioni, ed è standing ovation. A sostituirlo è il piccolo fenomeno diciassettenne Krkic. La girandola dei cambi porta in campo anche Nani al posto dell'impalpabile Rooney e Henry (non al meglio) per il portoghese Deco. Gli ultimi botti sono tutti del Barcellona proprio grazie alla potenza del francese ex Arsenal, che mette a dura prova i riflessi di Van Der Sar. Il punteggio però non cambia, tra sei giorni all'Old Trafford l'occasione per volare in paradiso.

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