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Il carattere giallorosso può sfaldare le certezze del Manchester

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Per alcuni anni, prima che la nostra squadra di Coppa Davis finisse nel purgatorio della cosiddetta serie B, avevo l'abitudine di compilare, alla vigilia del sorteggio per il tabellone dell'edizione successiva un elenco delle possibili avversarie in ordine di difficoltà. Questo per stabilire a priori se il verdetto dell'urna poteva essere considerato favorevole o contrario. Personalmente non mi sarebbe dispiaciuto che ad Atene la Roma avesse pescato il Milan, anziché il Manchester ma soprattutto non ero d'accordo con coloro che consideravano questa come la peggiore situazione. Come sempre in questi casi ci sono due modi di vedere le cose. Da una parte ci si lamenta perché una squadra italiana è destinata all'eliminazione, dall'altra ci si compiace perché comunque vada una nostra squadra passerà il turno. La sorte ha fornito una soluzione di compromesso perché il Milan e la Roma, se proprio ci tengono, potranno incontrarsi in semifinale se riusciranno a passare il turno. Oggettivamente la Roma può dolersi per avere pescato il Manchester, che è al vertice del campionato migliore d'Europa, l'unico che abbia portato quest'anno tre squadre ai quarti. E' vero che era stato sfortunato anche il sorteggio degli ottavi perché il Lione era giustamente considerato, sulla base del suo comportamento nella fase preliminare, una delle squadre più temibili. È stato certamente merito della Roma quello di far sembrare la squadra francese meno forte del temuto. Come ho già scritto in uno «spigolo» subito dopo la partita di Lione ho apprezzato, ancor più della eccellente qualità del gioco, il carattere di una squadra che ha incassato un clamoroso errore arbitrale in apertura di partita con una serenità ed una compostezza davvero ammirevoli. Senza voler proporre confronti impossibili credo si debba convenire che il Manchester United ha credenziali molto più solide del Lione. È vero che i francesi avevano superato per sei edizioni consecutive la fase preliminare ma poi erano stati eliminati tre volte negli ottavi e tre volte nei quarti. Il Manchester invece vanta nella sua storia sette qualificazioni consecutive (1996-2003) per i quarti di finale, una serie che comprende una vittoria (1999) e due semifinali. È vero che poi la squadra ha avuto un periodo meno felice ma il suo piazzamento peggiore nel campionato inglese negli ultimi quindici anni è stato il terzo posto. Anche se i giocatori cambiano (ma non il manager, Sir Alex Ferguson) credo che nello sport - e non solo nel calcio - un club si porti dietro un po' della sua storia e quella del Manchester è molto più ricca di quella del Lione. Da questo punto di vista anche l'avversaria del Milan, il Bayern Monaco, ha le carte in regola per cui, fermo rimanendo l'augurio di avere in semifinale una doppia sfida Milan-Roma, credo che il calcio italiano potrebbe già sottoscrivere oggi di portare almeno una squadra tra le prime quattro.Ci si chiede anche come potrebbe essere influenzato dalle vicende della Champions il nostro campionato. Credo che non ce ne saranno, almeno per quanto riguarda il vertice, ormai definito almeno nei primi due posti. Sarebbe bello che la Roma non si considerasse appagata dal trionfo di Lione, l'Inter potrà affogare la propria delusione nel derby milanese.

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