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Saturno, la sonda Cassini pronta al gran finale

La sonda Cassini (foto NASA/JPL-Caltech)

Fernando Magliaro
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Siamo alla fine del viaggio, la penultima tappa prima del "Gran Finale", come lo chiama la stessa Nasa. Dopo averci già consegnato preziose informazioni e immagini degli anelli di Saturno, la sonda Cassini ha iniziato la prima delle sue cinque ultime rotazioni intorno al gigante gassoso. L'ultimo giro di pista si concluderà il 15 settembre prossimo con la disintegrazione dell'atmosfera del pianeta. Durante questo ultimo mese di esistenza, Cassini non rimarrà certo inoperosa: questi cinque ultimi giri ultra ravvicinanti saranno sufficienti per esplorare l'atmosfera gassosa del sesto pianeta del sistema solare. Il primo giro è iniziato lunedì 14 agosto, alle 6.22 ora di Roma, a un'altitudine mai raggiunta prima da nessuna delle precedenti sonde: meno di 1700 km al di sopra delle nubi di Saturo. Quasi un'inezia, di fronte ai 115mila km di diametro che collocano Saturno, subito dopo Giove, al secondo posto fra i più grandi pianeti del nostro Sistema solare. Sul sito internet della Nasa, Earl Maize, uno dei responsabili del progetto Cassini, spiega: “Il sorvolo di Titano (la più importante luna di Saturno e l'unica che sia dotata di un'atmosfera) ci ha preparato a questi passaggi rapidi nell'alta atmosfera del pianeta”. Il problema potrebbe essere costituito della densità dell'atmosfera traversata che, se maggiore di quanto calcolato, potrebbe influire sulla traiettoria della sonda. Per ovviare a questo problema, Cassini è dotata di un sistema di propulsione attivabile dalla terra in grado di modificare la traiettoria. Al contrario, in caso la densità fosse minore del previsto, la Nasa non esclude di far precipitare la sonda un po' più anticipatamente fra le nuvole di Saturno  Grande è l'interesse scientifico per questa ultima parte del viaggio di Cassini, così battezzata in onore dell'astronomo italiano Gian Domenico Cassini che, verso la fine del Seicento, ebbe un ruolo di primaria importanza nello studio di Saturno e dei suoi anelli. Cassini approfitterà di questa inedita vicinanza per catturare ed analizzare i gas dell'alta atmosfera del Pianeta. Un progetto, tra l'altro, che vede l'Italia parte attiva con l'Agenzia Spaziale italiana (ASI) che, insieme alla European Space Agency (ESA) e alla Nasa, ha avviato e seguito il progetto. In questo modo, attraverso l'analisi dei gas, si potrà determinare con precisione il cocktail atmosferico di Saturno che, attualmente, si stima essere composto per il 75% di idrogeno e per il restante quarto di elio. Il viaggio di Cassini -  la sonda fu lanciata il 15 ottobre 1997 ma il progetto risale addirittura al 1982 - è una vera e propria impresa nella storia dell'esplorazione dello spazio. Al di là delle analiai chimiche sui gas atmosferici, Cassini avrà anche altri compiti il primo dei quali è quello di scattare fotografie del pianeta che avranno un grado di accuratezza dell'ordine di 25 km, oltre 100 volte più raffinate di quelle ottenute al passaggio delle tre precedenti sonde spaziali, la Pioneer 11 nel 1979 che passò a 20mila km dal pianeta, e le due Voyager 1 e 2, la prima nel novembre 1980 a 120mila km dalla superficie del pianeta e la seconda a 100mila km nell'agosto 1981. Se saranno confermati i parametri di densità del'atmosfera di Saturno previsti dagli scienziati proprio grazie alle rilevazioni della Pioneer 11 e delle due Voyager, fra tre giorni, il 20 agosto, sarà completato il primo passaggio di Cassini mentre il secondo avverrà il 27 agosto. Il 2 e il 9 settembre il terzo e il quarto e, infine, l'11 settembre, contenuta dalla forza gravitazionale della luna Titano, Cassini inizierà il suo ultimo giro verso l'ignoto. In quattro giorni, fino al 15 settembre, giorno della prevista disintegrazione della sonda, questa continuerà ad inviare i suoi dati sulla Terra.

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