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Vaccini, Mattarella: "Basta critiche sconsiderate Non affidarsi ai guaritori"

Il presidente della Repubblica lancia l'allarme sul calo delle vaccinazioni: "Scelte legate a ignoranza"

Silvia Sfregola
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Un'inversione di marcia sull'utilizzo dei vaccini e la pratica purtroppo in aumento di ricorrere a guaritori o medicine alternative alla chemioterapia per curare il tumore. Sergio Mattarella interviene netto su questi due temi in occasione della Giornata nazionale per la Ricerca sul cancro celebrata al Quirinale e avverte: "Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati". Il presidente della Repubblica non usa mezzi termini quando sottolinea: "Sulla salute pubblica occorre essere rigorosi e usare fermezza quando la scelta tocca così direttamente la vita di un bambino, o di qualunque persona; e comporta conseguenze per la condizione di salute degli altri, dell'intera società". Quello che bisogna fermare, spiega il presidente, è la consuetudine di affidarsi a "scelte causate soltanto da ignoranza" e negare così di fatto "a figli o altri familiari cure indispensabili. O ancora quando ci si affida a guaritori; o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità". Sono ancora freschi infatti i casi di Eleonora Bottaro, una giovane padovana 18enne, morta ad agosto per una leucemia, dopo che i genitori avevano deciso di curarla con terapie alternative alla chemioerapia, o quello della giovane mamma di Rimini, che dopo essere stata operata al seno ha rifiutato la chemioterapia ed è morta nel settembre scorso. Le due tragiche storie hanno in comune le teorie del dottor Hamer, "guru" tedesco che sponsorizza la "biologia totale", un insieme di teorie che non sono mai state sottoposte a una sperimentazione seria della validità per la cura dei tumori né di altre malattie. Lo sguardo del capo della Stato è rivolto ai malati e per questo ricorda che tra loro "non vi può essere alcuna discriminazione" perché "è indispensabile che i progressi della scienza, delle terapie e delle tecniche diagnostiche vadano a vantaggio di tutti, confermando quel principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, senza che vi siano esclusioni o discriminazioni sulla base delle condizioni economiche dei pazienti. È necessario che la speranza di vita dignitosa si consolidi come un bene comune, del quale l'intera comunità sia garante e partecipe". Insomma l'inquilino del Quirinale non può che sottolineare come "l'accessibilità alle cure è parte importante della coesione stessa di una società. Va apprezzata la scelta - annunciata dal governo - di destinare un fondo ai farmaci innovativi per la cura del cancro. È una tendenza che va incoraggiata e spero si sviluppi". Due strade parallele, quindi, quella della lotta alla malattia e quella "per rendere più dignitosa la vita di chi deve convivere con la malattia". "La lotta ai tumori è un tema prioritario - aggiunge Mattarella - che va affrontato con impegno, serietà e continua innovazione evitando di affidarsi all'inerzia del ritmo delle abitudini". È su questa scia che il presidente plaude ai ricercatori italiani, nel nostro Paese e nel mondo, a cui va "la nostra riconoscenza. È opportuno ricordarlo costantemente: investire nella ricerca è sempre una scelta vincente". "Ed è importante - dice ancora Mattarella - spingere per fare sempre meglio e di più, e tuttavia è necessario valorizzare, e far conoscere, i risultati che si conseguono". Senza escludere quelle aziende transnazionali "che, se contribuiscono in modo positivo alle attività di ricerca, vanno sollecitate a condividere la responsabilità della comunità internazionale per la salute nel Ventunesimo secolo, superando la contrapposizione tra diritti di proprietà intellettuale e diritti umani".

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