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Rivoluzione crudista nuova frontiera dell'alimentazione

Crudismo

Unica regola da seguire è che gli ingredienti non subiscano una cottura superiore ai 42°C.

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Il veganesimo è davvero l'ultima frontiera dell'alimentazione? Italiani, preparatevi ad appendere le pentole al chiodo, è arrivato il raw food! Il crudismo, scelta alimentare che privilegia i cibi crudi, è nato qualche anno fa a Los Angeles, regno del salutismo americano, ottenendo fin da subito un ampio consenso tra le star del cinema e del fitness, come Madonna, Cher, Carol Alt, Demi Moore, Jared Leto, Edward Norton, Uma Thurman. Sbarcato da oltreoceano, questo diktat alimentare ha conquistato prima Londra, soprattutto i quartieri cool di Chelsea e Notting Hill e oggi si appresta a invadere prepotentemente anche le tavole italiane.   Cibi ammessi. Frutta, verdura, legumi, noci e semi crudi, ma anche trasformati attraverso processi come la marinatura, la messa in salamoia, la germogliazione e la fermentazione. In più ci sono i cosiddetti supercibi, speciali e nutrienti, tra i quali spiccano cacao crudo, bacche di Goji, plancton marino, polline, germogli, aloe vera, e la spirulina, un'alga ricchissima di proteine.   Crudismi.  I crudisti si distinguono tra crudisti vegetariani che ammettono latte e derivati, uova e miele, e vegani che non ne fanno uso. I crudisti onnivori, invece, mangiano anche carne, pesce e molluschi crudi, mentre i fruttariani si cibano solo di frutta e ortaggi come pomodori, peperoni e zucchine.   Regole. Unica regola da seguire, qualunque variante crudista si scelga, è che gli ingredienti non subiscano una cottura superiore ai 42°C. Una soglia di calore oltre la quale il cibo tenderebbe a perdere i principi nutritivi principali, quali vitamine, proteine e sali minerali, fondamentali per il benessere dell'organismo.   Etica e dietetica. Il crudismo, al pari del vegetarianesimo e veganesimo, non si limita a una scelta dietetica, ma discende anche dal desiderio di stabilire un rapporto etico con il cibo, e di contribuire a un modello di produzione e di consumo che sia più salutare e consapevole per l'individuo e più sostenibile per il pianeta. Una scelta, questa, che rientra nella più generale tendenza occidentale a considerare il mangiare bene il lusso di questo secolo.   Pericoli. Il passaggio al raw food dovrebbe essere graduale e lento per ricercare nelle giuste combinazioni di alimenti i principi nutritivi necessari, basarsi sull'equilibrio personale ed essere preferibilmente supervisionato da un nutrizionista.

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