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"L'obesità? Può diventare pericolsa come il cancro"

Obesità

L'allarme di Luigi Angrisani nuovo Presidente della Federazione Mondiale Chirurgia dell'Obesità.

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L'obesità? “È pericolosa come il cancro”, dice Luigi Angrisani, nuovo Presidente della Federazione Mondiale Chirurgia dell'Obesità (IFSO) cui aderiscono 8.200 chirurghi di 53 nazioni. Non c'è possibilità di ricamarci su: l'allarme scatta in occasione dell'Obesity Day, che ricorre il 10 ottobre. Ma non ha dubbi il direttore dell'Unità operativa complessa di chirurgia laparoscopica e generale dell'Ospedale “San Giovanni Bosco” di Napoli: “L'obesità è la principale causa di mortalità dopo il fumo, ma le istituzioni non se ne rendono conto. I costi personali e sociali di questo problema sono altissimi, ma finché non ci sarà più consapevolezza, si continuerà a soffrire (e morire) di eccesso di sovrappeso”. Che fare? “Per perdere definitivamente una quindicina di chili servono almeno tre anni”, spiega Angrisani che tra le sue cariche ha anche quella di docente alla scuola di specializzazione di chirurgia generale dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Con tali premesse, è facile per lui puntare il dito contro le promesse non mantenute di certi prodotti dimagranti, le chimere del fitness per perdere decine di chili, e soprattutto l'alimentazione sbagliata. “Cibo sano e movimento sono il punto di partenza per un corretto stile di vita, e anche la base della prevenzione, ma quando i chili di troppo sono decine tutto questo non basta e la soluzione – sostiene Angrisani - è solo la chirurgia. La gastrectomia verticale laparoscopica è la sola cura possibile nei casi più gravi. L'aumento di peso eccessivo crea anche problemi psicologici e mina l'autostima distruggendo la qualità della vita. Riconoscere il problema quando inizia a manifestarsi, spesso già da bambini, è il primo passo – conclude Angrisani - per affrontarlo e risolverlo prima che sia troppo tardi. Presente anche in Paesi come India e nelle classi più abbienti, il problema è diffuso anche in Brasile e Cina. In Italia l'obesità colpisce in modo trasversale, soprattutto al Sud, dove il problema del rapporto con il cibo è culturale e deriva dall'equivalenza tra la sua assunzione e il benessere. Così però si creano problemi di obesità già dall'età infantile, spesso con complicazioni nell'età adulta”.

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