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Bimba rom ferita da colpo di pistola ad aria compressa

Sottoposta a intervento chirurgico per estrarre il piombino

Mary Tagliazucchi
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Si fa sempre più incandescente la situazione nella Capitale fra i residenti presenti nei campi nomadi e i cittadini romani. Nella giornata di ieri, infatti, una bimba romena di un anno e mezzo, Lapadat Cerasela è stata ferita alla schiena da un colpo di pistola ad aria compressa. La piccola che vive nel campo nomadi di via di Salone è stata subito trasportata all'ospedale Casilino e, dopo essere stata medicata, i medici hanno ritenuto opportuno sottoporla ad intervento chirurgico che ha portato all'asportazione di quello che sembrava a tutti gli effetti un piombino di una pistola ad aria compressa. Le indagini da parte della compagnia Casilina sono in corso grazie anche alla testimonianza dei genitori presenti al momento del ferimento. La bimba era in quel momento in braccio alla madre e, mentre percorrevano la Palmiro Togliatti, la donna ha visto improvvisamente uscire del sangue dalla schiena della piccola. “Dell'accaduto sono stato informato alle 9 di questa mattina – afferma Najo Adzovic, presidente associazione Nuova Vita e rappresentante della comunità rom nella Capitale – Mi sono subito recato sul posto in via Palmiro Togliatti all'altezza di via dei Romanisti, dove ho incontrato il padre della bimba, Otet Nicolai Alinna. Insieme abbiamo informato le forze di ordine del nucleo operativo dei carabinieri che, prontamente erano già intervenuti ieri pomeriggio, allertando i soccorsi. La piccola dopo essere stata visitata e medicata al policlinico Casilino è stata trasferita d'urgenza al Bambin Gesù di Roma in prognosi riservata, dove è ancora ricoverata insieme alla madre Lepădat Stfana – prosegue ancora Adzovic – Ci tengo precisare che le forze di ordine, i carabinieri si sono messi subito a lavorare con grande senso umano e vicinanza alla famiglia, con grande professionalità e capacità, proseguendo con le indagini affinché il colpevole venga consegnato alla Giustizia. Come rappresentante della comunità rom spero che sia un caso isolato altrimenti il timore che ci sia chi semina odio e razzismo non resterà solo una paura di ognuno di noi ma un dato di fatto che tenderà a dare il diritto, magari non scritto, ma di fatto tollerato ad alcuni di essere protagonisti di vergognosi episodi contro la nostra comunità senza il benché minimo rispetto della legge e delle forze dell'ordine". “Mi auguro e spero che la Sindaca Raggi dia presto indicazioni precise perché il Comune di Roma si faccia parte civile in questa inchiesta – conclude Adzovic – Non sappiamo ancora se sia o no un atto razzista, ma da oggi noi non abbasseremo la guardia né getteremo la nostra dignità a costo di organizzare delle vedette cittadine, sia per la sicurezza del nostro popolo sia per quella di tutti i cittadini romani".

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