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La procura indaga sulla morte di Noemi

La campionessa di nuoto sbalzata in strada dalle radici degli alberi

Andrea Ossino
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Ancora il faro degli inquirenti sulle strade di una Città che, a giudicare dal suo asfalto, non sembra più così Eterna. Noemi Carrozza, stella del nuoto sincronizzato, è morta a 21 anni. Sbalzata sull'asfalto dissestato dalle radici degli alberi, dopo aver perso il controllo del motorino. Erano le 14.40 di venerdì scorso. E ieri la procura di Roma ha aperto un fascicolo sullo schianto avvenuto all'altezza di villa di Plinio, in via Cristoforo Colombo. I prossimi giorni proseguiranno su una routine a cui la Capitale ha tristemente abituato i suoi cittadini: i rilievi dei vigili, i sopralluoghi, i verbali dei testimoni. E poi l'autopsia, gli atti in procura e le indagini. Una tragedia divenuta un fenomeno sociale, quella che riguarda le morti di giovani motociclisti. Buche, alberi che cadono, asfalto dissestato. A Roma si muore così. Elena aveva solo 26 anni quando è morta mentre percorreva via Ostiense a bordo della sua Honda Hornet. Matteo Giovannetti di anni ne aveva solo 20 quando uno squarcio largo 50 centimetri si era trasformato in una trappola capace di arrestare la corsa del suo scooter. E ancora Francesco Caporale: deceduto in via Salaria a 55 anni, sbalzato dal suo Suzuky 1200. O Raffaele Scarpa, 36 anni, morto dopo aver perso il controllo del mezzo a causa del dissesto stradale, in via Noale. Francesco Fortuna invece non era neanche alla guida: aveva 81 anni quando era inciampato in una buca killer larga 27 centimetri. “Elena non c'è più. Per un'inspiegabile e assurda situazione, per un assurdo incidente, per le maledette buche di Roma mia figlia non c'è più... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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