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Nove arresti per lo stadio della Roma. Ci sono Parnasi, Palozzi, Lanzalone e Civita

Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Accusati anche il costruttore, il vicepresidente del Consiglio regionale, l'avvocato in quota 5Stelle e l'ex assessore regionale

Valeria Di Corrado e Fernando M. Magliaro
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Nove arresti, sei in carcere e tre ai domiciliari, eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci, nell'ambito di un'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto procuratore Barbara Zuin, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma di Tor di Valle.  Fra gli arrestati in carcere spicca il nome di Luca Parnasi, imprenditore, proprietario della società Eurnova che ha presentato in Campidoglio il progetto per lo stadio. Il costruttore è in carcere insieme ai collaboratori Luca Caporilli, Simone Contasta, Giulio Mangosi, Nabor Zaffiri, Gianluca Talone. Gli altri tre arrestati sono ai domiciliari. Spicca il nome di Luca Lanzalone, avvocato, inviato direttamente da Grillo e Casaleggio a febbraio 2017 a Roma per trovare l'accordo fra il Comune di Virginia Raggi e i proponenti del progetto. E, subito dopo la chiusura di questo accordo (24 febbraio 2017) è stato proposto e poi nominato per la presidenza di Acea.  Fra gli arrestati c'è anche Adriano Palozzi (Forza Italia) vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. Non è nell'elenco dei nomi dei destinatari di provvedimenti restrittivi della libertà Gaetano Papalia, proprietario della Sais, la precedente società proprietaria delle aree di Tor di Valle. E questo smonta le ipotesi che l'inchiesta riguardi la cessione iniziale dei terreni fra la Sais e la Eurnova. Ai domiciliari anche Michele Civita, ex assessore all'Urbanistica della giunta regionale di Nicola Zingaretti.   INDAGATI IN 16 - C'è anche Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio, tra i 16 indagati nell'ambito dell'inchiesta della procura sullo Stadio della Roma che ha portato a 9 arresti. Ferrara aveva seguito con l'avvocato Luca Lanzalone, oggi arrestato, la trattativa del 2017 che portò alla modifica del primo progetto del nuovo Stadio della società giallorossa. Ci sarebbero indagati anche nell'ambito del IX Municipio, quello dell'area di Tor di Valle dove era prevista la costruzione dell'impianto giallorosso. Tra gli indagati c'è pure il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Davide Bordoni, al quale, secondo chi indaga, sarebbe stata promessa una somma in contanti. Nel complesso sono 16 gli indagati nell'indagine del pm Barbara Zuin. Tra questi Claudio Santini, Daniele Leoni, Giampaolo Gola, Mauro Vaglio e Daniele Piva.   GLI ARRESTI FERMANO L'ITER - La procedura per lo stadio si ferma per legge. Essendo stato destinatario di misure cautelari il titolare della società proponente, il Campidoglio dovrà interrompere la procedura (giunta alla fase di esame delle osservazioni alla variante urbanistica prima del voto in Consiglio comunale), inviare una lettera alla società proponente, la Eurnova, chiedendo chiarimenti. Si dovrà attendere la nomina di curatori che certifichino la correttezza dell'iter seguito e solo dopo questo fatto la variante potrà riprendere il suo corso.

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