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Invasione di capperi. E le Mura aureliane crollano

Le piante sgretolano la cinta per 12 km mentre la Soprintendenza sta a guardare

Alessio Buzzelli
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Roma, dopo oltre cinquant'anni di pace, è di nuovo sotto assedio. A tentare di conquistare la Capitale questa volta è un nemico assai insolito: il cappero. Sì, esatto, proprio lui, quello che usiamo in cucina per preparare decine di piatti. E questa volta non basteranno le gloriose e storiche mura della Città Eterna a fermare il nuovo invasore. Dal quartiere di San Lorenzo fino a Corso d'Italia, passando per Porta San Sebastiano, orde di "capparis spinosa" (questo il nome scientifico) si stanno lentamente impadronendo di interi tratti delle Mura Aureliane, insinuandosi nella malta, tra un mattone e l' altro crescendo rigogliose. Centinaia e centinaia di ciuffi verdi che hanno trasformato una delle cinte murarie più imponenti del mondo, costruita dall' imperatore Aureliano per difendere Roma dai barbari) in un selvaggio bosco verticale spontaneo, mettendone a rischio la sua tenuta. Molti segmenti dei quasi 13 chilometri rimasti delle mura aure liane (originariamente erano lunghe circa 19 chilometri) sono infatti a rischio danneggiamento o persino crollo proprio a causa della vegetazione spontanea... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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