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"Il Campidoglio dà la casa popolare allo zio di Roberto Spada", è bufera sulla Raggi

Davide Di Santo
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La sindaca di Roma Virginia Raggi "dà il via libera per la concessione di una casa popolare a Giuseppe Spada, con precedenti per furto, che la occupava senza titolo dal 2001. Il tutto ci pare alquanto incredibile, senza aggiungere altro. I 5 Stelle parlano di legalità e trasparenza quando stanno all'opposizione, ma poi quando governano e amministrano compiono simili scelte". Così in una nota il vicesegretario del Pd Lazio, Enzo Foschi, che attacca il Campidoglio per aver regolarizzato a un'occupazione abusiva di un membro della famiglia Spada con precedenti penali e zio di Roberto, tristemente famoso per la testata al giornalista di Nemo - Nessuno escluso Daniele Piervincenzi. Roberto è in carcere con l'accusa di lesioni personali e violenza privata aggravate dal metodo mafioso. Giuseppe Spada, che occupa da anni senza alcun titolo una casa popolare al civico 7 di piazza Ener Bettica, sarebbe infatti stato messo in regola da dipartimento Politiche abitative del Campidoglio con una determina dirigenziale che accoglie positivamente la richiesta dello Spada.  "Raggi predica bene e razzola molto, ma molto, male. Un giorno va a marciare a Ostia contro le mafie e l'altro invece assegna una casa popolare a un esponente del clan Spada. Da paladina dell'antimafia la sindaca è diventata una vera campionessa di incoerenza", afferma Stefano Pedica del PD. "È così che Raggi intende liberare Roma dalla mafia e dalla corruzione? Aspettiamo una risposta immediata perché episodi come questo non possono passare nel silenzio". "L'assegnazione di una casa popolare ad un membro della famiglia Spada fa sorgere inquietanti domande sulla coerenza della battaglie del Movimento 5 Stelle per la legalità. Tante dichiarazioni dopo la testata al giornalista di Nemo, Daniele Piervincenzi; la costituzione di parte civile nel processo a Roberto Spada e poi? Una casa popolare per suo zio! Spero si tratti della solita incoerenza a 5 Stelle, o dei noti errori che continuano a perpetrare. Perché, se invece l'assegnazione avviene realmente dopo un'attenta verifica sui 'requisiti anagrafici, reddituali e patrimoniali' del soggetto, la sindaca deve immediatamente chiarire", dichiara in una nota Danilo Cosentino, candidato nella lista Liberi e Uguali Lazio.

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