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Raggi-Calenda chiuso il tavolo per Roma: sfuma un miliardo per la città

Il ministro attacca: giunta incompetente. La sindaca risponde: bluff elettorale

Susanna Novelli
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Un miliardo di euro così sfumato nel bel mezzo di una campagna elettorale che vede in prima linea proprio il sindaco di Roma Capitale, Virginia Raggi. Il tavolo interministeriale per Roma, aperto a metà ottobre, si chiude ufficialmente. A comunicarlo una lettera del ministro dello Sviluppo Carlo Calenda a una settimana esatta dall'"attacco" della Raggi allo stesso Calenda, "Il ministro parla tantissimo ma stiamo ancora aspettando un euro dei famosi tre miliardi che aveva messo sul tavolo", aveva detto il sindaco intervistata da Radio Capitale, replicando a sua volta alla definizione nei suoi confronti. "Sembra una turista per caso". Ieri l'addio, ufficializzato oggi. «La risposta della Sindaca conferma che l'unica strada per evitare di continuare a sprecare tempo e risorse è quella di chiudere il tavolo. Evidentemente ritiene di non aver bisogno di aiuto - ha detto Calenda - non posso che rilevare - che siamo di fronte a un combinato disposto di incompetenza e arroganza che non avevo mai sperimentato. Andremo avanti con la Regione con i progetti che non dipendono da questa amministrazione», sottolineando poi che "il Mise ha dedicato un team di 20 persone per seguire i progetti del tavolo di lavoro. Dopo mesi scanditi da una totale assenza della Sindaca e da proposte a dir poco stravaganti e richieste assurde formulate anche sulla base di errori di aritmetica, mi pare che non ci sia più alcun senso nel continuare questo lavoro. Ieri ho spiegato alla Sindaca per iscritto e nel dettaglio a che punto sono i progetti del tavolo Roma e quali sono le tante inadempienze e ritardi del Comune invitandola ad un incontro ristretto con il Presidente Zingaretti». Laconica la replica della Raggi: «Ho letto la lettera di Calenda, ormai le leggo sui giornali e poi mi vengono inviate per conoscenza. Mi stupisce che a due settimane dal voto si torna a parlare di un miliardo per Roma dopo cinque anni in cui il governo ha dimenticato la Capitale. Se questo miliardo fosse vero lo avremmo inserito in bilancio - aggiunge - ma lì non posso inserire né promesse né parole".Poi ancora, la Raggi affonda: "È bastato chiedere contezza del miliardo annunciato e mai stanziato dal MISE per scoprire che quello di Calenda è soltanto un bluff pre-elettorale". Un miliardo squisitamente elettorale insomma spuntato prima della fine dell'anno proprio in chiave politica, per poter mettere "il cappello" su un libro dei sogni nel quale hanno messo la faccia tutti, dai sindacati alle categorie produttive, ma che infine ha fatto comodo solo a Pd e 5 Stelle che possono adesso allenarsi ulteriormente nell'ennesimo scarica barile in barba ai romani prima, agli elettori poi.

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