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La missione dei grillini a Roma: liberare Ovidio

Presentata una mozione dell'esilio voluto da Augusto 2010 anni fa

Susanna Novelli
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Ecco l'ultima. decisiva, "missione" del MoVimento 5 Stelle al governo di Roma Capitale: "Liberare Ovidio". Sì, Ovidio, al secolo Publio Ovidio Nasone, esiliato da Roma dall'imperatore Augusto ben 2010 anni fa, nell'8 dopo Cristo, a causa dei versi contenuti negli "Amores". Un'onta dalla quale liberarlo. Ecco allora che proprio, all'indomani della sonora bocciatura dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei Servizi, in Aula Giulio Cesare, è arrivata una mozione assai bizzarra a firma della consigliera capitolina del MoVimento 5 Stelle, Eleonora Guadagno. Non si chiede di impegnare la giunta a riparare una buca, a provvedere all'illuminazione di una strada, a intervenire in modo più incisivo sulla sicurezza o sulla pulizia di un quartiere, o magari ad attuare un piano freddo che stenta ad arrivare, e che purtroppo ha già fatto una vittima. Nulla di tutto ciò. La forbita consigliera chiede di rimuovere l'esilio del grande poeta. Già.  La mozione, la numero 184, è stata firmata, cosa forse ancor più grave, da altri consiglieri grillini, compreso il capogruppo Paolo Ferrara e il presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito. Nel testo si «impegna la sindaca a promuovere ogni utile iniziativa per recepire la sentenza di assoluzione e revocare la "relegatio" a Publio Ovidio Nasone, riconoscendo la riabilitazione del poeta». Il testo della mozione, impegna anche a restituire al poeta autore delle Metamorfosi, «libertà e dignità civica» e chiede di coinvolgere «le nuove generazioni nella conoscenza del percorso di vita del poeta al fine di favorirne la partecipazione attiva alla cerimonia di assoluzione». E già, mancava giusto il "ritorno di Ovidio".

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