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Senzatetto trovato morto all'Appio-Tuscolano. E domani arriva il grande freddo

Davide Di Santo
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Da qualche tempo la sua 'casa' era diventata una cabina in disuso - o forse mai entrata in funzione - dell'Acea, lungo il marciapiede di via della Stazione Tuscolana, in prossimità di piazza Ragusa e non molto distante da piazza San Giovanni. E lì dentro è stato trovato morto oggi pomeriggio dai Vigili del Fuoco e dagli agenti della Polizia di Stato intervenuti dopo una segnalazione. Si tratta di un uomo di mezza età, conosciuto nella zona e che ogni sera raggiungeva il vicinissimo piazzale antistante lo scalo ferroviario Tuscolana per ricevere il pasto offerto dalle associazioni di volontariato e dalle Misericordie a cui bussano in diverse decine. La morte dell'uomo, un romeno, risalirebbe a qualche giorno, stando al momento dal quale i suoi amici, altri disperati come lui, non ne avevano più avuto notizie e considerate anche le condizioni del cadavere. L'ipotesi più verosimile è che a ucciderlo sia stato il freddo, ma non si esclude un malore. Dopo l'esame esterno da parte del medico legale e degli investigatori della Scientifica della Questura di Roma, il cadavere è stato portato via con un furgone della Polizia mortuaria. Ulteriori accertamenti saranno condotti dagli investigatori del commissariato San Giovanni e della Mobile per sciogliere ogni dubbio sulle cause del decesso. All'interno della cabina, capi di abbigliamento, ricevuti dai volontari, qualche coperta, bottiglie, in un insieme di degrado totale. La vicenda s'innesta in una problematica più ampia che interessa la zona: da anni decine e decine persone, per lo più provenienti dall'Est Europa, hanno praticamente preso possesso di aree di pertinenza delle Ferrovie dello Stato, trasformandole in abitazioni di fortuna. Non pochi hanno realizzato casupole con teli in plastica e assi di legno, anche su carri merci ferroviari. Altri hanno forzato serrature per installarsi in alcuni locali e altri ancora si sono insediati in vecchi manufatti, sebbene pericolanti. In questo contesto sono nati anche due bambini, e la famigliola vive tuttora lì. Il tutto in un quadro di emergenza, con un via vai continuo di gente lungo i binari, e anche problematiche di ordine igienico. Numerose sono state nel tempo le proteste dei residenti della zona e le segnalazioni anche alle Ferrovie dello Stato, ma senza esito. E oggi proprio questa dolorosa vicenda è stata l'ennesima occasione per i residenti per segnalare ai poliziotti intervenuti una situazione che si trascina da anni senza risposte, raccontano, né dal Municipio né da altri. Nelle prossime ore intanto si prevedono temperature ancora più rigide. "Il Centro Funzionale Regionale rende noto che il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse con indicazione che dal pomeriggio di domani, domenica 10 dicembre - comunica, in una nota, la Regione -  e per le successive 24-36 ore si prevedono sul Lazio: venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali con rinforzi fino a burrasca forte. Possibili mareggiate lungo le coste esposte. Il Centro Funzionale Regionale ha pertanto emesso un bollettino con attenzione per vento su tutte le zone di allerta del Lazio: Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Roma, Aniene, Bacini Costieri Sud e Bacino del Liri. La Sala Operativa Permanente ha diffuso l'allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Si ricorda che per ogni emergenza è possibile fare riferimento alla Sala Operativa Permanente al numero 803.555". 

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