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Caos sul trasporto disabili nelle Asl di Roma, il dossier choc: "Presi a schiaffi e abbandonati"

Sotto accusa il servizio per accompagnare gli utenti nei centri riabilitativi. Il Comitato Genitori: "Pulmini fatiscenti e personale non qualificato". La Meditral: "Mancano i fondi"

Silvia Sfregola
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Un autista che schiaffeggia un ragazzo disabile in zona San Lorenzo, altri due giovani utenti lasciati senza assistenza a bordo di un pulmino parcheggiato in doppia fila in viale Manzoni. Poi i mezzi fatiscenti, senza pedane per l'accesso ai diversamente abili e il personale non qualificato per il trasporto nei centri diurni di riabilitazione. E, ancora: uno dei veicoli adibiti al trasporto sottoposto a fermo amministrativo dopo aver viaggiato senza assicurazione per ben 8 mesi, e a periodi senza revisione (come accertato da sentenza). C'è tutto questo nel dossier redatto dal "Comitato Genitori Utenti disabili" nato quasi un anno fa per denunciare i disservizi dell'azienda sanitaria regionale nei Municipi di Roma. Mille e cinquecento familiari di utenti suddivisi tra Asl Roma 1, Asl Roma 2 e Asl Roma 3 denunciano un servizio precario, pericoloso e inaffidabile "che - spiegano - viene erogato dalle aziende sanitarie attraverso appalti a ditte di trasporto tramite bandi, affidi diretti e proroghe. Una vera giungla di modalità di assegnazione e costi diversificati". Da un lato ci sono i bandi di gara al ribasso, dall'altro un servizio scadente che non può garantire (visti i costi) l'impiego dei cosiddetti operatori socio sanitari (OSS). "È dal trasporto che...  SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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