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In permesso per curare il cane

Dipendente della Sapienza ottiene due giorni retribuiti di assenza

Maurizio Gallo
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Single e dipendente pubblica, aveva chiesto un permesso retribuito di due giorni per curare il cane, che aveva bisogno di un intervento veterinario urgente. Ma il suo datore di lavoro, l'università La Sapienza, le aveva negato questa possibilità. Così la donna si è rivolta alla Lega antivivisezione, che ha supportato la sua richiesta, ed è riuscita così ad ottenere l'agognato permesso di 48 ore senza perdere per questo una parte del salario. Un precedente che potrebbe aprire le porte a una serie di richieste simili. "Ora - sottolinea infatti Gianluca Felicetti, presidente della Lav - chi si troverà nella stessa situazione potrà, con le dovute certificazioni medico-veterinarie, citare questo importante precedente. Un altro passo avanti verso un'organica riforma del codice civile che speriamo il prossimo governo e il prossimo parlamento avranno il coraggio di fare, approvando la nostra proposta di legge ferma dal 2008". Una notizia "bellissima" per la presidente del Movimento Animalista Michela Vittoria Brambilla, che chiosa: "Gli animali d'affezione sono e vanno considerati membri della famiglia a tutti gli effetti". 

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