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Sequestrata a Roma la moschea della vergogna

La moschea di via Alò Giovannoli

Francesca Musacchio
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La moschea di via Alò Giovannoli è stata sequestrata. Dopo anni di battaglie e di denunce da parte dei condomini e non solo, ieri i vigili hanno messo i sigilli ai locali. Oltre 500 metri quadri trasformati illegalmente in luogo di culto dall'imam che gestiva l'associazione. La polizia locale di Roma Capitale ha dunque provveduto al sequestro preventivo e probatorio e alla denuncia sia dell'imam sia del costruttore. I reati contestati sono abuso edilizio e violazione delle norme di sicurezza. Un provvedimento arrivato quando i residenti avevano perso quasi le speranze di ottenere guistizia, e a distanza di mesi dall'aggressione verbale subita da Il Tempo proprio all'interno di quei box trasformati in sala per le preghiera. Era il 19 maggio quando, a causa delle minacce arrivate da alcuni esponenti della comunità bengalese, ci fu impedito di entrare all'interno dei garage dove si stava per svolgere la funzione religiosa. SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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