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Tiburtino III, eritreo picchiato: identificato un romano di 35 anni

Silvia Mancinelli
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E' stato identificato dai carabinieri di Santa Maria del Soccorso l'uomo che il 21 settembre scorso, in via Grotte di Gregna, dopo essere sceso da un'auto, colpì al volto un profugo eritreo di 40 anni, richiedente protezione internazionale in attesa di ricollocamento, ospite del presidio umanitario della Croce Rossa in via del Frantoio. La struttura, venti giorni prima, era stata al centro di una vera e propria guerriglia urbana tra residenti e immigrati al termine della quale un altro eritreo era stato accoltellato alla schiena. Nove giorni fa l'ultima aggressione a poca distanza dal luogo degli scontri. I carabinieri, chiamati dal pronto soccorso del Sandro Pertini dove lo straniero era stato trasportato con lo zigomo spaccato, hanno ricostruito la dinamica dell'aggressione e rintracciato, grazie alla dettagliata descrizione fatta dallo straniero, il romano di 35 anni denunciato a piede libero per lesioni personali aggravate, con l'aggravante della discriminazione razziale. Sarebbe stato proprio lui, sceso dalla macchina bianca sulla quale si trovava insieme ad altre tre persone, a colpire con un pugno il trentenne eritreo dopo averlo insultato e minacciato. Già noto alle forze dell'ordine, è il compagno di Pamela, la donna che all'indomani della guerriglia del 29 agosto, aveva raccontato di esser stata sequestrata all'interno del centro di accoglienza e picchiata dagli ospiti ai quali era andata a chiedere spiegazioni sulla sassaiola contro il figlio e altri bambini della zona. Fu proprio lei, invece, ad essere indagata per l'aggressione dell'eritreo, ferito alla schiena con un oggetto appuntito. Proseguono le indagini per risalire alle altre tre persone che lo accompagnavano.

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