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Tiburtino III, scontri fra CasaPound e antifascisti: sospeso il consiglio straordinario sui migranti

Momenti di tensione durante il consiglio straordinario per decidere sul futuro del centro di accoglienza di via del Frantoio. Un ferito e seduta sospesa

Silvia Sfregola
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CasaPound da una parte antifascisti dall'altra. Tensione e scontri, con almeno un ferito lieve, in via del Badile al Tiburtino III, Roma, dove era in programma il consiglio straordinario del IV municipio dedicato al centro di via del Frantoio. Un consiglio voluto contestato dagli attivisti di sinistra e cnvocato su richiesta degli esponenti di estrema destra per decidere sul futuro del centro di accoglienza della Croce Rossa in via del Frantoi. Il centro è stato teatro, la scorsa settimana di un'irruzione da parte di alcuni cittadini che si sono detti esasperati dalla presenza dei rifugiati. Secondo CasaPound "Antifascisti e centri sociali hanno fatto irruzione nel centro anziani di via del Badile. I manifestanti hanno lanciato oggetti che hanno colpito anche residenti presenti sul posto per assistere al Consiglio, chiesto dai cittadini del quartiere supportati da CasaPound". E ancora: "Hanno spruzzato spray al peperoncino e lanciato una marea di oggetti, colpendo alcuni di noi e alcuni residenti - riferisce il responsabile politico di CasaPound per il Lazio Mauro Antonini, promotore della richiesta del consiglio straordinario - . Già avevano tentato di impedirci l'ingresso in consiglio, e, non essendoci riusciti, hanno pensato bene di fare irruzione. È inammissibile che possano accadere cose del genere". "Quando siamo arrivati insieme ai residenti - spiega Antonini - abbiamo trovato ad attenderci un centinaio di manifestanti dei centri sociali, delle ong e del mondo della cooperazione che hanno tentato di impedirci l'ingresso. Sventolavano bandiere rosse e cercavano di bloccarci. C'è stato un lancio di oggetti e più di un momento di tensione ma siamo riusciti a entrare. Da fuori continuavano a provocare, poi è scattata l'irruzione nel centro. Ancora una volta questi soggetti si pongono fuori dalla legalità. Vorremmo che la politica, Raggi e Baldassarre in testa, se ne rendessero conto e prendessero una posizione chiara in proposito".

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