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Mafia Capitale, l'avvocato Naso attacca: processo stalinista, intercettazioni solo per creare il mostro-Carminati

Valeria Di Corrado
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"Questo è un processo stalinista: Massimo Carminati è stato intercettato dalla Procura di Roma ininterrottamente per 3 anni, a partire da settembre 2011, per quello che rappresentava, non per quello che faceva. Come se fossimo in una dittatura". È cominciata oggi l'arringa difensiva di Ippolita Naso, legale dell'ex militante di estrema destra, recluso da novembre 2014 al regime del 41 bis con l'accusa di aver messo in piedi, insieme al ras delle coop rosse Salvatore Buzzi, un'associazione di stampo mafioso dedita alla corruzione di politici, dirigenti comunali e amministratori pubblici. "Le intercettazioni in questa indagine sono servite a fare "colore", a fare "audience" e pubblicità, senza fornire la prova del reato che volevano dimostrare - ha spiegato la penalista - Così per i pm è stato possibile creare il mostro: Carminati. Ma così facendo è stato mortificato lo Stato di diritto". "Il problema di questa indagine - ha concluso Ippolita Naso - non sono Carminati e Buzzi, né la corruzione, ma la mancanza di un metodo legale nel condurre l'indagine".

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