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Pomezia, incubo nube tossica e amiantoFinestre chiuse in 21 comuni dei Castelli romani

Il rogo nel deposito di plastica EcoX a Pomezia sulla Pontina

Silvia Sfregola
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"Non aprite le finestre". È questo l'invito dato dai vigili del fuoco che stamattina, con dieci squadre, hanno iniziato a domare l'incendio divampato all'interno di un deposito di plastiche, nella zona di Pomezia, alle porte di Roma, sulla via Pontina vecchia, al chilometro 33. Una colonna densa di fumo nero si è alzata verso il cielo, alimentata per ore, almeno fino al tramonto. Si è poi saputo che l'azienda è la "Eco X" di Pomezia, che ha disposizione un vastissimo territorio, di migliaia di metri quadrati, dove erano accumulati appunto rifiuti plastici. In serata le autorità rassicuravano: non ci sarebbe un pericolo avvelenamento, ma sarebbero comunque a rischio le persone che soffrono d'asma o hanno problemi respiratori, che rischiano di complicarsi. Gli ospedali del Lazio, fino al tardo pomeriggio, non hanno registrato casi di intossicazione, ma tutti vengono invitati a lavare bene frutta e verdura, tenersi lontano dal rogo, tenere chiuse porte e finestre. Incubo nube tossica e amianto Si allunga poi lo spettro amianto, anche se al momento non si hanno ancora certezza. L'Asl di Roma 6 ha fatto sapere in un comunicato che è "possibile" la presenza di "coperture in cemento amianto sui capannoni dell'impianto", è stato quindi richiesto ad Arpa Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale, "al fine di determinare l'eventuale presenza di fibre aerodisperse". Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, in particolare, ha firmato un'ordinanza che dispone ai cittadini residenti nelle zone circostanti l'origine dell'incendio, per un raggio di 2 km, di mantenere chiuse abitazioni, attività commerciali, industriali e di servizi, "al fine di prevenire un possibile passaggio di inquinanti". La Asl, guidata dal dottor Narciso Mostarda, ha anche "contattato il centro regionale amianto della Asl VT per concordare l'analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare". Finestre chiuse in 21 comuni dei Castelli romani Virginia Raggi, sindaca di Roma e dell'intera area metropolitana, ha rilanciato le indicazioni dell'azienda sanitaria Rm6, lanciando un appello ai cittadini di 21 comuni (Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna). L'invito è "tenere chiuse le finestre, limitare gli spostamenti se non strettamente necessari e nei prossimi giorni lavare con accuratezza frutta e verdura". "Manterremo uno stretto contatto anche con l'Arpa - conclude la Raggi - alla quale abbiamo chiesto un monitoraggio della situazione e relativi aggiornamenti con intervalli i due ore". Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha telefonato al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per essere informato sull'evoluzione dell'incendio. Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, parla del "peggior incendio di rifiuti degli ultimi anni", mentre la procura di Velletri ha aperto un'indagine. Il reato contestato nel fascicolo, per il momento a carico di ignoti, è "incendio colposo". Deputati e senatori M5S nella Commissione Inchiesta dei Rifiuti M5S temono che dietro le fiamme ci sia un disegno preciso. "Saranno gli organi competenti a valutare la natura dell'ennesimo rogo - premettono in una nota - ma come denunciamo già dall'estate 2015 questa escalation sembra una vera e propria guerra dei rifiuti. Una guerra senza fine di roghi in impianti di riciclo, compostaggio, stoccaggio, roghi diffusi in tutta Italia".

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