Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Stadio della Roma, tifosi in piazza. Grillo prende tempo: risposte a breve

Beppe Grillo

Il "d-day" per l'impianto giallorosso con l'atteso incontro fra i rappresentanti del Campidoglio e il club. Di Maio: "La trattativa ancora in corso". E Montino lancia l'ipotesi Fiumicino

Silvia Sfregola
  • a
  • a
  • a

Se si farà e dove sarà lo stadio della Roma si capirà probabilmenteoggi, con l'incontro chiave tra l'amministrazione capitolina e i proponenti in Campidoglio, intorno alle 14. Alla riunione, originariamente prevista per l'altro ieri dovrebbero essere presenti Luca Parnasi, presidente di Eurnova, società a capo del progetto dello stadio e della conseguente riqualificazione dell'area dell'ex ippodromo di Tor di Valle, su cui c'è una delibera dell'amministrazione Marino del 2012, insieme al direttore generale della società sportiva, Mauro Baldissoni. Per il Comune, potrebbe esserci anche il sindaco, Virginia Raggi, che attende il parere dell'Avvocatura sulla delibera con cui l'amministrazione Marino aveva concesso la dichiarazione di pubblico interesse al nuovo impianto della Roma: se vi fossero profili di illegittimità, i pentastellati potrebbero annullare quell'atto. Tifosi in piazza Un'ipotesi che non piace in primis ai tifosi, che al grido di #FamoStoStadio si stanno dando appuntamento, su Twitter, domattina in Campidoglio. "Si può dire sì o no allo stadio. Dire facciamolo ma facciamolo da un'altra parte mi sembra poco serio", è il giudizio del presidente Coni, Giovanni Malagò, "L'unica cosa che so è che se non si farà lo stadio sarà un disastro non solo per la Roma ma anche per il calcio italiano", avverte il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, a margine dell'incontro con Carlo Tavecchio. "Poter costruire stadi belli, nuovi e sicuri, rappresenta un volano al quale non si può rinunciare", dice il ds giallorosso Frederic Massara. Grillo: "Risposte a breve" "C'è un ufficio di urbanistica bellissimo con gente in gambissima che a breve darà le risposte", dice Beppe Grillo lasciando Roma dopo quattro giorni e dopo le dichiarazioni di ieri, "diciamo di sì allo Stadio, ma da qualche parte, perché c'è un rischio idrogeologico", suonate come uno stop alle ambizioni del club giallorosso e a cui aveva reagito il presidente della società James Pallotta con un tweet in cui spiegava che "ci aspettiamo un esito decisamente positivo dall'incontro in programma venerdì. In caso contrario, sarebbe una catastrofe per il futuro dell'AS Roma, del calcio italiano, della città di Roma e francamente per i futuri investimenti in Italia". Le trattative, ha assicurato a margine di un convegno Luigi Di Maio, sono "ancora in corso" e il Movimento 5 Stelle è "sensibile alle tematiche del dissesto idro-geologico" nell'ambito di questi negoziati. "Noi non ci inchiniamo al Dio cemento", ha aggiunto, sottolineando che spetta alla sindaca Virginia Raggi, alla sua giunta e al consiglio comunale decidere. I pentastellati provano dunque a calmare le acque e a rassicurare le parti interessate. "Lo stadio della Roma si farà. Sono in corso le riunioni tecniche per trovare le soluzioni migliori per farlo", assicura il deputato Carlo Sibilia, dopo aver incontrato per quasi due ore Grillo all'hotel Forum. E alla domanda se l'amministrazione capitolina sia pronta a risarcire la società in caso di causa Sibilia assicura che "non ci sarà assolutamente questa eventualità". In hotel da Grillo ieri in mattinata erano arrivati anche Roberto Fico, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, questi ultimi due particolarmente vicini all'amministrazione capitolina. "Non c'è nessuna novità sullo stadio - ha assicurato Bonafede - Il sindaco, la giunta e i consiglieri stanno portando avanti la tematica che è molto importante e delicata". Intanto Gaetano Papalia, ex proprietario dell'Ippodromo, nel corso di un programma radio ha detto "Nessuna esondazione del Tevere e anche quando le acque basse derivanti da piogge particolarmente copiose, la pista e il parterre di Tor di Valle erano perfettamente praticabili perché entravano automaticamente in funzione due idrovore e prosciugavano del tutto". Il rischio esondazione era stato indicato nei giorni scorsi come uno dei possibili motivi per il "no" alla realizzazione del progetto stadio.  E Fiumicino si candida: "Fate lo stadio qui" In mezzo alla questione stadio finisce la proposta lanciata da Esterino Montino, sindaco di Fiumicino: ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG ha lanciato l'hashtag #famostostadioafiumicino: "Famo sto stadio a Fiumicino! Quando parliamo di Fiumicino parliamo di un'area vicina all'aeroporto, in un'area che fino a 25 anni fa era Comune di Roma. Il luogo al quale io penso è destinato dal piano regolatore ad essere edificato, e' di circa 300 ettari, è attraversato da due autostrade e due ferrovie, quella di Fiumicino e quella di Civitavecchia, quindi è una zona fortemente infrastrutturata. Ci si arriverebbe con una ventina di minuti da Roma". Per Montino, bisognerebbe fare degli interventi di rafforzamento del sistema di mobilità, "ma si tratterebbe di un investimento molto inferiore a quello che bisognerebbe fare da un'altra parte. Capisco che c'è un problema di carattere simbolico, ma Fiumicino è sempre stata la porta di Roma; geograficamente parlando, Fiumicino è Roma, in termini simbolici il problema non si pone nemmeno. Quello che ho in mente e' un territorio che non avrebbe bisogno di sostanziali varianti urbanistiche, si tratta di un'area già edificabile". E quasi a non voler far torto ad alcuno, l'invito di Montino varrebbe anche per la Lazio: "Ora c'e' la discussione sulla Roma, facciamo la discussione sulla Roma, ma se ci dovesse essere un altro interesse da parte di un'altra società saremmo ovviamente a disposizione".

Dai blog