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Raggi a caccia del successore di Berdini. E sullo stadio della Roma assicura: "No colata di cemento"

La protesta di Legambiente a Tor di Valle contro la costruzione dello stadio della Roma

Silvia Sfregola
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Lo stadio della Roma e l'addio dell'assessore Berdini pendono come spade di Damocle sul Campidoglio. Nessun accordo con la società As Roma, per ora, e nessuna colata di cemento. Virginia raggi dixit. L'ex assessore all'Urbanistica? "Stiamo lavorando per trovare un sostituto, soprattutto una persona che parli di meno e lavori di più", assicura la sindaca che ci tiene a ristabilire sul blog di Beppe Grillo "tutta la verità" su Roma. Lo stadio è però ancora in una nebulosa, almeno così pare. "Stiamo lavorando, alacremente e con grande serietà, attraverso una delicata trattativa - tutt'ora in corso - con gli attori in campo", chiarisce Virginia raggi, arrivando al Palazzo senatorio. La pentastellata chiama poi in causa il predecessore Ignazio Marino, secondo raggi dalla giunta precedente il M5S avrebbe ereditato una "eccedenza edificazione del 70 per cento". "La revisione del progetto si basa su tantissimi elementi. È un progetto partito con la consiliatura precedente e quindi stiamo facendo tutto il possibile per armonizzarlo con la nostra visione finche è possibile", assicura, sottolineando la discontinuità con il passato. Parole in sintonia con quelle di Luigi Di Maio che a UnoMattina fa il punto: "Noi siamo molto critici nei confronti di un milione di metri cubi. Ci sono le trattative in corso con il Campidoglio quindi non voglio anticipare nulla. L'obiettivo è fare uno stadio ma anche un progetto sostenibile per la periferia della città. Ci riusciremo? Lo spero perché così avremo dimostrato che quando un'amministrazione chiede dei valori in un progetto, li può ottenere. Non eravamo d'accordo con il progetto originario, per questo ora siamo in trattativa". La sindaca rivendica poi il "massimo riserbo" sulla trattativa ancora in corso "proprio per evitare speculazioni esterne". Ma in serata uno spiraglio si apre e la prima cittadina avverte che il Campidoglio potrebbe andare incontro a una causa multimilionaria se dovesse fermare il progetto dello stadio di Tor di Valle.

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