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Stadio della Roma, Raggi accelera: chiudiamo entro il 3 marzo

Il vicepresidente della Camera Di Maio: "Berdini? Il sindaco sta decidendo. Sì all'impianto giallorosso, ma rispettando nostri valori"

Fernando M. Magliaro
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Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, torna a parlare del progetto Stadio della Roma di Tor di Valle con un messaggio nella rubrica "La Sindaca informa" sul sito internet istituzionale del Campidoglio. "In questi giorni ci siamo molto concentrati sulla revisione finale del progetto per la realizzazione dello stadio della A.S. Roma a Tor di Valle. Sulla base di un percorso di confronto avviato nelle ultime settimane per verificare gli atti necessari alla conclusione della procedura entro il 3 marzo, abbiamo attivato dei tavoli tecnici con i proponenti. Obiettivo: lavorare con determinazione alla fattibilità del progetto nel rispetto delle regole". Il gioco è sempre lo stesso e va avanti, con questi toni, sin dall'elezione della Raggi a Palazzo Senatorio: dire sì e aggiungere il sibillino "nel rispetto delle regole", un passaggio che farebbe intendere quasi che fino ad oggi le regole non siano state seguite. Stesso ritornello espresso anche da Luigi Di Maio, ospite di Lucia Annunciata a "In Mezz'ora" su RaiTre. Il Vicepresidente della Camera dice: "Noi in campagna elettorale abbiamo detto che lo stadio andava fatto. Lo stadio della Roma in questo momento è un nostro obiettivo. Ci sono delle trattative in corso in questi giorni tra il Comune e la società per riuscire a preservare alcuni valori fondamentali del nostro modo di amministrare: ambiente, mancanza di cementificazione, consumo di suolo e comunque valori che portiamo nel nostro programma. L'obiettivo è affrontare il tema stadio con un assessorato in piedi: qualunque sia la decisione, so che il Movimento 5 stelle andrà avanti sul tema dello stadio, che è uno degli impegni che ha preso. Il nostro obiettivo è risolvere presto questa questione". Al di là del fatto che Di Maio dimentica che la posizione dei Cinque Stelle in campagna elettorale era il "no" (con esposti presentati in Procura) e il "ritireremo la delibera di pubblico interesse" (Virginia Raggi a RadioRadio, 4 marzo 2016), il tema rimane sempre lo stesso: la variante urbanistica legata alle cubature concesse in cambio della realizzazione delle opere pubbliche. Tempi stretti: il 3 marzo occorre rientrare in Conferenza di Servizi con qualcosa di scritto, concreto e, soprattutto, condiviso sia politicamente dentro i 5Stelle sia con i proponenti. Il rischio, se così non fosse, sarebbe quello di vedere il Comune trascinato in tribunale.

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