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La rivincita di Ignazio Marino: "Virginia Raggi legata alla destra romana Io tolsi i poteri a Marra"

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Guardi a Virginia Raggi, a ciò che sta accadendo in Campidoglio. Guardi alle faide interne al MoVimento 5 Stelle e non puoi non pensare a lui, a Ignazio Marino. Dopotutto la vicenda che vede coinvolta la sindaca ricorda molto quello che capitò all'ex primo cittadino. Ed è inevitabile che oggi, trascorsa la bufera, si goda la sua "rivincita". Intervistato dal Fatto Quotidiano l'ex primo cittadino rilancia la tesi del complotto ai suoi danni: "Lo scopo principale era fermare un sindaco e una giunta intellettualmente indipendenti dal consociativismo dei partiti. Allora usai una metafora: se non fosse bastato il falso scandalo degli scontrini, dal quale sono stato assolto con formula piena, qualcuno sarebbe arrivato a mettermi la cocaina in tasca, pur di allontanarmi. E appena sono stato mandato via sono ricomparsi tanti personaggi opachi del passato". Tra questi anche Raffaele Marra. "Fra Marra e la Raggi - prosegue Marino - c'è un rapporto di lunga durata. Io lo avevo relegato in un ufficio senza poteri esecutivi. Leggo che in quel periodo Marra entrò in contatto con i grillini. Immagino che, una volta eletta sindaca la Raggi, si sia sentito in diritto di incassare un posto centrale nell'Amministrazione comunale". Quanto ai legami tra la sindaca e il suo "braccio destro" Marino ne dà una lettura politica: "L'impressione è che abbia come punto di riferimento esclusivo un certo mondo della destra romana. È grave perché le cittadine e i cittadini romani l'avevano eletta nella speranza che fosse in grado di dare una svolta anche nella scelta della classe dirigente".

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