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Arrestato il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis

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Il primo cittadino di Guidonia ai domiciliari per corruzione e abuso d'ufficio Nel mirino degli inquirenti gli accrediti sanitari e il crac della Divina Provvidenza

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Bufera al Comune di Guidonia travolto ieri mattina all'alba dall'arresto del sindaco Eligio Rubeis finito agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e abuso d'ufficio. Rubeis è stato riconfermato primo cittadino alle elezioni dello scorso giugno dopo aver incassato il 56,19 per cento al ballottaggio contro lo sfidante di centrosinistra Domenico De Vincenzi. L'ordine di arresto è partito dalla procura di Tivoli. Le indagini sono durate circa nove mesi, periodo in cui il sindaco è stato intercettato dagli inquirenti che sostanzialmente hanno potuto rilevare come Rubeis avrebbe imposto alcune assunzioni in cambio di favori e del rinnovo dell'accredito. Sembrerebbe che Rubeis premesse anche per assunzioni di personale da lui indicato in alcuni supermercati in cambio di una «non persecuzione» amministrativa. Chi ha investigato sul suo modus operandi lo ha facilmente identificato come «il reuccio di Guidonia» che impartisce ordini come se amministrasse un feudo. A dare esecuzione al dispositivo del gip è stato il Corpo Forestale dello Stato. Circa 50 appartenenti al Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito perquisizioni sia in Comune, che a casa del sindaco e anche in una struttura sanitaria con sede a Guidonia. Si tratta della IHG – Italian Hospital Group il cui presidente è Lupo Ratazzi, figlio di Susanna Agnelli e Urbano Rattazzi. Nelle perquisizioni è rimasto coinvolto anche Marco Fortunato, direttore generale della struttura. Il ruolo della Italian Hospital Group S.p.A. è quello di gestione di strutture sanitarie specializzate perlopiù in geriatria, disturbi mentali e alimentari. Il Gruppo nel 2002 rileva dalla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza la gestione dell'ex Ospedale Psichiatrico «S. Maria Immacolata» - Opera Don Uva - di Guidonia, attivo dal 1955, subentrando nell'attuazione del Piano di riconversione dell'Ospedale inquadrato nella riforma e riorganizzazione dell'assistenza psichiatrica avviata dalla Legge Basaglia. Il Piano, che prevedeva la realizzazione «ex novo» di strutture sanitarie per l'assistenza geriatrica, neurologica e psichiatrica, è stato implementato dalla Italian Hospital Group sulla base delle esigenze sanitarie del territorio della Asl RmG ed in accordo con la Regione Lazio. Succede però che entra in scena l'inchiesta della Procura di Trani sul crac da oltre 500 milioni delle Case di cura Divina Provvidenza, che ha visto tra gli altri il senatore di Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento di arresto, perché queste case di cura sono gestite proprio dalla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus alla quale i finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata proprio a Guidonia e appartenente all'ente ecclesiastico. Il denaro e l'immobile, secondo l'accusa, sarebbero stati fittiziamente intestati ad altri enti ecclesiastici paralleli gestiti dalle suore della Congregazione, nel tentativo di sottrarsi ai creditori e quindi anche allo Stato. Di recente sono state anche arrestate tre suore massime responsabili proprio di quella congregazione nata per prendersi cura delle persone colpite nelle facoltà intellettive e fisiche ma che per la procura è poi divenuta col tempo «facile e ghiotta preda di poteri forti e di trame politiche».

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