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Ex specializzandi risarciti dallo Stato a peso d'oro

SCIOPERO MEDICI, OLTRE 5 MILIONI PRESTAZIONI A RISCHIO

Oltre 800mila euro per 25 camici bianchi romani, fino a 90mila euro a medico

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Dopo quasi trent'anni di attesa, 168 dottori italiani hanno ottenuto 6 milioni di euro come rimborso per gli anni di specializzazione universitaria. Oltre 800mila euro sono andati complessivamente a 25 camici bianchi romani. Gli assegni, fino a 90mila euro a dottore, sono stati consegnati ieri mattina nella sede dell'Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri della provincia di Roma che ha ospitato l'iniziativa promossa da Consulcesi, associazione che da vent'anni tutela i diritti legali dei medici con azioni individuali e collettive e che da oltre dieci anni segue i ricorsi di 40mila dottori italiani, di cui 6mila solo di Roma e provincia. Secondo le normative europee i medici che hanno frequentato le scuole post-laurea, avrebbero dovuto percepire un compenso. Dal 1982 al 1991, tuttavia, questo regolamento non è stato rispettato dallo Stato italiano che oggi rischia di risarcire, solo per le cause di Consulcesi, ben 4 miliardi di euro. Hanno diritto a un rimborso anche i medici che tra il 1994 e il 2006 non hanno ricevuto il pagamento degli oneri previdenziali e la copertura assicurativa dei rischi professionali e infortunistici. A seguito della sentenza numero 2886/12 emessa dalla Corte d'appello di Roma, la Presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri competenti sono stati obbligati a pagare 25 milioni di euro, tra i quali rientrano i 6 consegnati ieri mattina. «A oggi abbiamo già restituito 327 milioni di euro - spiega Massimo Tortorella, presidente onorario di Consulcesi - Oltre a questi 6 milioni, che sono esentasse, negli ultimi tre mesi abbiamo garantito la restituzione di oltre 26 milioni». «Questi medici non hanno subito solo un danno economico. Ci sono alcuni che hanno dovuto persino rinunciare a lavori all'estero perché non gli sono stati riconosciuti i titoli a livello comunitario» aggiunge l'avvocato Marco Tortorella, che sta seguendo le cause in tutta Italia. Ieri hanno ricevuto l'assegno anche alcuni medici di Roma, tra cui Mariarosa Gaudio che oggi lavora nel laboratorio di analisi dell'ospedale San Giovanni di Roma. «Mi sono specializzata in patologia generale e in quei quattro anni avrei dovuto ricevere oltre 50 milioni di lire. A distanza di più di dieci anni da quando è iniziata la causa, finalmente mi vengono restituiti oltre 31mila euro». Paolo Fusco vive a Latina, dove è dirigente all'Asl. «Sono specializzato in geriatria. Sono stato tra i primi a fare ricorso. Finalmente mi arriva un riconoscimento che mi spettava da molto tempo». Nicola del Ciotto è abruzzese e svolge la libera professione a Chieti. È uno dei medici che ha ottenuto il maggior rimborso, avendo due specializzazioni in chirurgia di urgenza e chirurgia vascolare. «Avremmo dovuto ricevere questo rimborso durante gli anni dell'università. Io ho studiato a Pavia e la vita non era semplice fuori casa. Con questi soldi sarebbe stato meno difficile». Per Roberto Lala, presidente dell'Ordine dei medici di Roma che conta circa 42mila iscritti (il 10% dei medici italiani) «si tratta di un risultato importante. Sono stati riconosciuti dei diritti per troppo tempo negati. Se i vari Governi avessero applicato le normative europee, avrebbero certamente risparmiato».

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