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Colazione, pranzo e cena da Tiffany

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Presi d'assalto i negozi del centro. Ore di attesa per gli ultimi regali

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Ma,viste le file di ieri in via del Babuino, anche pranzo, merenda e forse cena. Ieri, ultimo sabato prima della vigilia che i soliti ritardatari hanno dedicato agli acquisti di Natale, i negozi del lusso sono stati presi d'assalto. Letteralmente. A dire il vero mancavano giusto i buttafuori e gli ingressi a invito. Per spendere un bel pezzetto di tredicesima c'è stato addirittura chi si è messo in fila per ore con tanto di numeretto, un po' come si faceva una volta dal pizzicagnolo, ha aspettato composto il proprio turno, è entrato, ha scelto il regalo ed è passato alla cassa armato di contanti o, meglio ancora, di carta di credito. A dimostrazione che il settore del lusso è l'unico che non sembra conoscere crisi, che se ne frega dello spread e della «sobrietà», dimentica per un giorno le bacchettate della Merkel, non risente della seconda rata dell'Imu e, per la gioia dei commercianti (ma anche di mogli, fidanzate e amanti), si conferma tra i preferiti per i regali natalizi. Insomma, le grandi griffe e i gioielli si prendono una bella rivincita. E le scene viste ieri davanti agli store più alla moda del centro, in contrasto con la situazione nella maggior parte dei negozi dove l'impressione è che i clienti si trattengano dagli acquisti meno urgenti aspettando con ansia l'inizio dei saldi di gennaio, se non sono un modo per esorcizzare la crisi, di sicuro dipingono un quadro abbastanza distante dalla realtà. Anche se mettono di buonumore. Impossibile camminare a piazza di Spagna, via dei Condotti, via Frattina, via Borgognona e via del Babuino. E impossibile non notare le lunghe coda da Gucci, Prada, Fendi, Yves Saint Laurent, Vuitton e, chiaramente, Tiffany. Perché, si sa, un diamante è per sempre. Soprattutto a Natale. E anche in tempi di crisi. C.R.

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