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Prof dell'ateneo dentista e maxievasore

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Otto milioni nascosti al fisco Scoperta contabilità «in nero»

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Eraun dentista e professore universitario dai conti «d'oro». È stato scoperto dalla Guardia di finanza di Roma mettendo sotto la lente d'ingrandimento la contabilità dei professionisti romani. Un'indagine partita nel marzo 2011 e terminata a febbraio di quest'anno. Controlli di ruotine dai quali è emersa la presunta stangata al fisco. Ad essere accusato è il professor Ercole Bove, 62 anni, con studio ai Parioli. È stato denunciato per dichiarazioni infedeli, riferite anche a Iva e Irap. I militari del Nucleo di polizia tributaria del generale Virgilio Pomponi hanno verificato la sproporzione tra i redditi dichiarati dal medico e il suo alto tenore di vita: proprietario di vari appartamenti, auto di lusso di grossa cilindrata (beni su quali pende la richieesta di sequestro) e viaggiatore appassionato, soprattutto negli Stati Uniti. Così i finanzieri hanno deciso di agire. Hanno fatto irruzione nell'appartamento al primo piano della palazzina in via Francesco Denza, dove si trova la sede dell'Ambasciata della Mongolia, e hanno trovato le carte che scottano. Si tratta di ventuno blocchi per appunti, fogli a quadretti sui quali sarebbero state messe nero su bianco le entrate non dichiarate, senza aver rilasciato ricevuta fiscale, rendiconti precisi del suo bilancio «in nero». Scritture apparse molto più ordinate della contabilità «in chiaro», ufficiale. Gli investigatori del maggiore Dario Fasciano hanno eseguito anche accertamenti bancari scoprendo dell'altro: 140 conti correnti, comprese le posizioni relative a investimenti finanziari. La media del professore sarebbe stata di 500 pazienti all'anno, dei quali quasi 1.500 fissi. Il giro di clienti era ottimo. Però le sue denunce fiscali sarebbero state "povere". Un esempio: soltanto nel 2006 avrebbe incassato oltre tre milioni di euro e ne avrebbe dichiarati poco più di 250 mila. Una bella differenza. Bove è un professore assai stimato. Nel suo curricullum c'è anche la carica di docente aggregato al Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo facciali all'università La Sapienza. È convenzionato coi poliziotti iscritti al sindacato Cosip. Insomma, il suo è un nome note. Spesso ospite della Rai per parlare di laser, denti e cellule staminali. Ed è conosciuto anche nei circoli di bridge, gioco di carte al quale da lui praticato. Il dentista universitario non è il primo a finire nelle maglie della Guardia di finanza. Nel 2012, considerando il budget a disposizione, la Tributaria zoomerà l'attività di circa 200 professionisti che hanno dichiarato redditi da centomila euro in su lordi annui. Li sottoporrà a una griglia di verifiche, le stesse che hanno riguardato il professor Ercole Bove. Chi guadagna al si sotto di questa soglia non è esente da curiosità amministrative ed eventualmente penali ma passa alle competenze del Comando di via Nomentana. L'ultimo bilancio dell'ufficio risale a novembre scorso. In tutta la provincia ci furono 59 verifiche, di cui 36 a Roma, su tutte le categorie professionali – avvocati, architetti, notai, medici odontoiatri, commercialisti 11 artisti di cinema, musica e spettacolo. I militari scoprirono 18 milioni e 600 mila euro non dichiarati all'Agenzia delle Entrate, Iva evasa per altri due milioni e 800 mila euro e otto persone denunciate per aver superato le soglie di punibilità.

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