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Racket all'"8 Marzo", l'indagata è un'assistente degli ex detenuti

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Denunce a raffica per gli scontri di lunedì alla Magliana e la scoperta che l'unica donna del gruppo di indagati per il presunto racket nell'ex scuola è un'assistenza sociale per gli ex detenuti, di un'associazione legata al Comune di Roma. Per i fatti di lunedì sono sessanta i denunciati. I carabinieri accusano di danneggiamento e resistenza a pubblica ufficiale alle persone che all'interno dell'edificio hanno ostacolato i militari e all'esterno si sono scagliati contro di loro con bottiglie, sassi e calci. La maggior parte dei denunciati farebbe parte di Action, sigla leader nelle occupazioni, quella mattina giunta davanti la scuola per fare blocco unico contro l'operazione dei carabinieri. Ieri intanto carcere si sono svolti gli interrogatori di garanzia degli indagati. Il gip Cecilia Demma si è riservata di decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dal loro difensore, l'avvocato Antonia Di Maggio. Gli accusati hanno detto di non aver commesso alcuna estorsione, ma di aver solo chiesto dei soldi per raccolte di solidarietà per aiutare persone in difficoltà. L'avvocato Di Maggio ha rivelato che uno degli arrestati ha presentato querela per lesioni contro lo straniero che con il suo esposto ha dato il via all'inchiesta. Tra le pieghe dell'inchiesta spunta una curiosità. Fa la volontaria per assistere gli ex detenuti Francesca Cerreto, l'unica donna del gruppo arrestato. Stando alle accuse, il suo profilo appare caldo-freddo: da una parte donna che si preoccupa di chi è uscito di galera, dall'altra capo freddo e determinato che gestiva l'associazione a delinquere finalizzata all'estorsione di denaro. Francesca Cerreto è nell'organico del Pid (Pronto Intervento Disagio), «un servizio - è spiegato nel sito Internet - di Segretariato sociale del Comune di Roma, V Dipartimento, Assessorato alle Politiche sociali e della salute. Si occupa di accompagnamento alla Rete dei Servizi del Comune al fine di facilitarne l'utilizzo e di aiuto nel percorso di reinserimento nella sociatà e nel mercato del lavoro di detenuti ed ex detenuti. Interviene con operatori esperti presso tutti gli Istituti penitenziari ed è indirizzato sia a chi sta ancora scontando la pena, sia ad ex-detenuti per il reinserimento nella società e nel mercato del lavoro». Sei le case famiglia a disposizione, 36 posti destinati all'accoglienza (vitto e alloggio) gratuita a favore di persone alle quali la magistratura di Sorveglianza ha accordato misure alternative alla detenzione, arresti domiciliare e sospensione condizionata della pena.

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