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Scuola: precari si incatenano davanti al ministero dell'Istruzione

La protesta dei precari

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In molti sono incatenati, "a rappresentare la situazione in cui verranno a trovarsi le scuole per effetto dei pesanti tagli agli organici e alle risorse operati dal Miur". Diversi gli striscioni: "Abbiamo perso anche la speranza", "Morte della scuola, insegnanti in lutto", "Vogliamo solo lavorare". Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla cosiddetta norma "salva precari", ma secondo il segretario generale della Flc-Cgil Domenico Pantaleo "il Governo non ha accolto nessuna delle richieste sindacali e persevera in una proposta fumosa, insufficiente e iniqua". A viale Trastevere i manifestanti, accompagnati dal rullo di tamburi che ha intonato una sorta di marcia funebre, hanno idealmente dato "l'estremo saluto alla scuola pubblica", scandendo dieci domande al ministro Gelmini: "Perché: si salvano Alitalia, le banche e le grandi imprese e la scuola pubblica no? Dopo diciotto mesi non hai ancora imparato nulla sulla scuola pubblica? I 12 punti di una supplenza breve valgono meno dei 12 punti di un incarico? Denuncerai anche noi... e se sì, perché?", sono alcune. A metà mattina una delegazione composta da Luigi Rossi, segretario nazionale della FLC Cgil e da rappresentanti dei comitati dei precari della Flc-Cgil e dei diversi Coordinamenti dei precari sono stati ricevuti negli uffici del Ministero.

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