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Magliette bianche contro le morti sul lavoro

La campagna del think tank "Nazione Futura"

Pietro De Leo
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Dopo le magliette rosse, simbolo della mobilitazione di una parte del mondo intellettuale della sinistra contro Matteo Salvini, arrivano le magliette bianche. Per mobilitare, scuotere le coscienze e invitare a riflettere sulla piaga delle morti sul lavoro. A promuovere l'iniziativa, avviando un tam tam online è il think tank ‘Nazione Futura', un laboratorio culturale di area conservatrice animato per lo più da under 35 e attivo in tutta Italia. “Negli ultimi dieci anni –spiega Francesco Giubilei, presidente dell'associazione- in Italia 13 mila persone hanno perso la vita sul posto di lavoro. Gli ultimi sono stati Luca Lovati, morto lunedì a Milano cadendo da una scala mentre allestiva una mostra a Palazzo Reale e Luca Savio, l'operaio deceduto mercoledì in un deposito di marmi a Marina di Carrara. Rappresentano un'Italia dimenticata da tutti, fatta di lavoratori che hanno perso la vita per provare a regalare un futuro dignitoso alla propria famiglia”.  Quella delle morti bianche, assieme agli infortuni sul lavoro, è una piaga preoccupante con un trend che, purtroppo, non conosce, purtroppo, inversione di tendenza ma continua ad avere il segno più. Da qui prende corpo l'iniziativa di Nazione Futura: un selfie in maglietta bianca da postare sui propri profili social accompagnandolo con un hastag, #magliettabianca.

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