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Governo Lega-M5S, secondo round alla Camera

Silvia Sfregola
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È iniziato alla Camera il secondo incontro tra i leader della Lega e del Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. È probabile che oggi sul tavolo possano esserci l'analisi delle personalità per la scelta dei ruoli di premier e ministri del prossimo governo giallo-verde, da sottoporre all'attenzione del Quirinale. PASSI AVANTI - Salvini e Di Maio confermano i "notevoli passi avanti" e le "ampie convergenze" sul programma. Anche se il leader pentastellato avverte: "Speriamo di chiudere il prima possibile, se non si chiude si torna al voto". I tempi infatti stringono, il Colle attende una risposta certa sull'accordo entro domenica. E domani ci sarà un nuovo incontro sul programma, questa volta a Milano. Se si arriverà a siglare l'intesa, Davide Casaleggio garantisce che saranno consultati on line gli iscritti. Ma se la trattativa sui temi che costituiranno l'architrave del contratto di governo va avanti e fa registrare un'intesa tra M5s e Lega, la partita sulla premiership e sulla squadra di governo arranca: manca ancora l'accordo sul 'nome terzo' che guiderà l'esecutivo ed e' ancora da definire il ruolo dei due leader. Fonti pentastellate si augurano che l'intesa sul premier terzo arrivi entro domenica, mentre il leader leghista torna a indicare le priorità: "Cancellare la legge Fornero, tagliare tasse e burocrazia, ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni, ridare dignità al lavoro, tagliare sprechi e privilegi, difendere l'Italia in Europa, riconoscere autonomia alle comunità locali, chiudere le liti fra cittadini ed Equitalia, aiutare (davvero) i disabili, garantire il diritto alla legittima difesa. Stiamo lavorando per questo".  GLI OBIETTIVI DI GOVERNO - I primi obiettivi del nuovo esecutivo saranno il reddito di cittadinanza e la flat tax, che fungeranno da stella polare nei primi mesi di lavoro della strana coppia Lega-M5S, a cui mano a mano si aggiungeranno anche gli altri punti principali dei rispettivi programmi politici. Il governo di Salvini e Di Maio si occuperà di pensioni, con il superamento della legge Fornero, di sburocratizzazione e riduzione di leggi e regolamenti, di misure per il recupero dei debiti fiscali per i contribuenti in difficoltà, dello studio sui minibot, di spending review (partendo dalla relazione di Carlo Cottarelli nel 2013), lotta alla corruzione, contrasto all'immigrazione clandestina e legittima difesa. Ogni argomento troverà spazio e tempi scanditi nel "contratto" alla tedesca, che dovrebbe vedere la luce entro domenica.  PROMESSE E BUDGET - Intanto però, mentre è in corso il secondo round del confronto alla Camera, M5S indica la linea da seguire: "Non ci saranno forzature sul deficit". Un fronte su cui ci sarebbe intesa con i leghisti. "L'obiettivo iniziale è quello di rispettare i target e non superare l'1,5% - spiegano - Se ci sarà necessità di sforare sarà discusso con la Ue perché non c'è nessuna volontà di forzare contro i partner europei". Inoltre ci sarebbe già una "fortissima convergenza tra M5S e Lega sulla flat tax, che presenta enormi benefici sul ceto medio" dichiarano fonti del M5S. IL PREMIER "TERZO" - I due attori protagonisti della nuova stagione della politica italiana non hanno ancora trovato la quadra sul nome terzo da scegliere per Palazzo Chigi. Fonti parlamentari autorevoli rivelano che la figura di Giancarlo Giorgetti non sarebbe dispiaciuta nemmeno al Movimento 5 Stelle, ma nonostante i diversi tentativi di convincerlo ad accettare la proposta, il capogruppo alla Camera e vicesegretario della Lega avrebbe sempre risposto "no, grazie", senza però chiarire se il rifiuto sia dovuto più a un senso di lealtà verso il suo leader (che ha scelto di fare un passo indietro) o all'ambizione di svolgere un altro ruolo di peso, quello di ministero dell'Economia. Resta ancora saldamente in piedi la possibilità che il presidente del Consiglio sarà una personalità terza, ma con caratteristiche assolutamente politiche. Il nome non c'è ancora, giurano e spergiurano da M5S e Carroccio, ma sarà individuato nelle prossime. I leader vogliono sfruttare fino all'ultimo secondo l'extra-time concesso dalle trattative sul programma per chiudere il cerchio, e al momento non è escluso che possa essere anche una donna. IL RUOLO DI SALVINI E DI MAIO - Una volta che sarà trovato l'accordo sul premier, anche Salvini e Di Maio prenderanno una decisione sul ruolo che dovranno svolgere. I destini dei due sono incrociati: o entrano insieme nella squadra (entrambi vicepremier, ma il leghista agli Interni e il numero uno Cinquestelle agli Esteri) o insieme ne resteranno fuori, a coordinare le operazioni dall'esterno. Nei piani nobili di Montecitorio l'ottimismo spinge alcuni dirigenti di peso ad azzardare che la prossima settimana potrebbe addirittura giurare il nuovo governo (che sarà "snello", al massimo 20 ministri). Colle permettendo, perché per ora osserva con attenzione la piega che sta prendendo la situazione, ma di sicuro non prolungherà all'infinito l'attesa.

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